Costi di produzione alle stelle. Bollette di luce, gas e altre utente raddoppiate e in alcuni casi anche triplicate. Pochi aiuti dallo Stato. Per gli esercizi commerciali il momento è complicato, al limite dell’impossibile nella stessa continuazione delle proprie attività. I gestori di ristoranti, bar, gelaterie chiedono un immediato intervento a livello governativo per contrastare questa corsa agli aumenti che sembra irrefrenabile.
La trattoria Quartieri Spagnoli
Gennaro Ombra, titolare trattoria Quartieri Spagnoli di vico Santa Maria le Grazie, è diretto nella sua argomentazione: «Gas, luce è tutto aumentato del 70-80%, il gas lo stesso, per una trattoria come la nostra significa oltre 2000 euro al mese. Per non parlare di olio delle bevande». Frustrante non sapere i reali motivi degli aumenti e Ombra lo conferma. «Gli aumenti sono dovuti alla guerra in Ucraina o ad altre motivazioni? Nessuno che ci dica davvero le cose come stanno. Si sta determinando la stessa situazione di quando siamo stati chiusi con il lockdown, quando le utenze arrivavano comunque. Finchè c’è lavoro andiamo avanti ma è dura».
Bar Marotta
Al Bar Marotta di piazza Matteotti si raffrontano i costi delle bollette della luce con riferimento allo stesso periodo, quello di giugno, del 2021 e 2022. La titolare del bar, Carmen Covino legge gli importi e le relative differenze. «Quella del 2021, che prevedeva il pagamento di due mesi, maggio e giugno, era di 1200 euro circa. Quello di giugno 2022 è pari a 2100 euro, mi sembra evidente la differenza» afferma Carmen che poi alla domanda su come si possa andare avanti, risponde: «Non voglio e non riesco a prevedere. Tutta questa situazione ci spaventa anche perché il rincaro non è solo per la bolletta della luce, lo è anche per il gas e altre utenze. Seppur in modo contenuto, siamo stati costretti ad aumentare il costo dei nostri prodotti dal caffè alla granita». Carmen sembra avere pochi dubbi. «I responsabili principali di questa situazione? Sarà sicuramente dovuto alla guerra in Ucraina ma c’è anche probabilmente chi specula. Non ci dimentichiamo che abbiamo subito già gli effetti delle chiusure per Covid. I pezzi vanno ridimensionati in generale, non solo quelli delle bollette».
Le parole del presidente dei commercianti di Forcella
Antonio Raio è titolare della gelateria Al Polo Nord a Forcella nonchè presidente dei commercianti del quartiere e collaboratore Aicast. Anche per un’attività come la sua, gli aumenti sono significativi. «Abbiamo visto negli ultimi tempi, legati alla nostra attività, aumenti soprattutto del costo del latte, del latte in polvere, del latte condensato, degli zuccheri. Il latte in polvere ad esempio, prima veniva venduto a 3 euro, oggi siamo a 6.50-7 euro e quindi parliamo di un raddoppio e anche di più». Di conseguenza, aggiunge Raio, «oggi una coppetta media di gelato costa attorno 3 euro. La coppetta più piccola è diminuita di dimensione ma noi la vendiamo ancora a 2 euro. Quello che abbiamo aumentato è il costo del gelato a peso e delle torte». In una realtà come Forcella, ragiona il presidente dei commercianti locali, «aumenti del genere, che si vedono soprattutto nel settore food, si sentono perchè qui non tutti lavorano e c’è l’arte di arrangiarsi».
Al pari di altre attività di ristorazione, anche alla gelateria Al Polo Nord hanno spiegato con un post sui social il perchè degli aumenti applicati. «Devo dire che sino ad ora le persone sono state comprensive – afferma Raio – anche perché le stesse famiglie possono attestare gli aumenti delle bollette o dei prodotti acquistati quando vanno a fare la spesa. Il governo però deve soprattutto in favore di quelle attività che ogni giorno vanno incontro alle difficoltà».