La bomba carta esplosa la scorsa notte in via San Giovanni a Carbonara e indirizzata ad Alberto Volpe è la prova lampante che tra i vicoli del centro gli equilibri sono saltati. L’ordigno, costruito artigianalmente, ha danneggiato la vettura dell’uomo e altre due automobili parcheggiate in strada. Gli investigatori sono sicuri: dietro questo attentato (così come dietro gli spari contro l’abitazione dello stesso Volpe del 30 settembre) si cela la nuova faida tra i Sibillo-Giuliano-Savarese e il gruppo De Martino (retto da Salvatore De Martino detto ‘a caciott). Quest’ultimo fu oggetto di un raid lo scorso 21 settembre fuori un centro scommesse: in quel caso rimase ferito un 13enne al volto mentre il giovane ras riuscì a sfuggire ai sicari. I De Martino, fin dalla scorsa estate, hanno siglato un patto con i Vicorito contro i Sibillo un tempo alleati.
La prima ‘conferma’ del clima di cambiamento si ebbe già allora quando in uno stabile disabitato di vico Croce Sant’Agostino fu ritrovata una mitraglietta Uzi calibro 9×19 parabellum (completa di caricatore contenente 24 cartucce) e di fabbricazione israeliana. Lo stabile non aveva porte di accesso perché occluse da calcinacci e murature.