«Abbiamo fatto di tutto per rianimarlo, credetemi. Abbiamo applicato massaggi cardiaci, usato il defibrillatore. Ma purtroppo non è bastato». Non si dà pace il presidente della Cantera Napoli Gianluca Festa per la morte di Diego De Vivo, la giovane promessa del calcio morto ieri pomeriggio stroncato da un malore poco prima dell’inizio dell’allenamento.
Il racconto della morte di Diego De Vivo
Festa racconta: «Diego era appena arrivato al campo, io ero lì insieme agli altri ragazzi della squadra. Il tempo di girarsi ed è andato a terra. Mi sono accorto subito che la situazione fosse grave, il ragazzo già quasi non c’era più. Abbiamo cercato di rinvenirlo con un massaggio cardiaco, utilizzando il defibrillatore ma è stato tutto inutile. Diego se n’era praticamente già andato».
Il presidente della Cantera esprime, nel dolore della tragedia, anche un rammarico: «L’ambulanza è arrivata dopo mezzora, secondo noi un tempo troppo lungo. A mio parere, la sanità in Campania non sempre riesce a funzionare al meglio L’arrivo dei sanitari è stato comunque inutile: Diego era morto. Ora attendiamo l’autopsia».
Il profilo di Diego e la decisione di interrompere le attività
Diego De Vivo, originario della zona occidentale della città, era una calciatore della Cantera Napoli, club giovanile di Terzo Livello – in cui militano calciatori della categoria Piccoli Amici sino agli Allievi, da piccolo. Di ruolo attaccante, su di lui avevano messo gli occhi gli osservatori di squadre come Napoli, Genoa, Juventus. Non erano emersi in precedenza delle problematiche fisiche e cardiache del ragazzo. «Era una promessa – conferma il presidente Festa – un bravissimo calciatore ma soprattutto un ragazzo perbene. Mai una parola fuori posto, mai un problema, sempre estremamente educato. Io e tutta la società siamo sotto shock, come così gli altri calciatori e genitori. Per questa ragione, abbiamo deciso di interrompere le attività sportive a tempo indeterminato. Siamo vicini alla famiglia di Diego».