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giovedì, Maggio 2, 2024
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“Cambiate strada, potete farcela” Sal Da Vinci parla ai rapinatori del figlio Francesco

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Francesco Da Vinci è stato vittima di una rapina nella notte tra sabato 29 e domenica 30 all’uscita di un ristorante a via Foria. L’artista ha raccontato sui social cosa gli è accaduto: tre balordi a bordo di uno scooter senza targa gli hanno puntato una pistola alla testa mentre era a telefono con la moglie. Sono poi fuggiti con il bottino di 400 euro e un orologio Bulgari carbon gold.

Sal Da Vinci, il papà, ha scritto un post su Facebook commentando quanto accaduto:

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“Ho atteso molto prima di scrivere questo messaggio, ero combattuto dalla rabbia, dallo sconforto, dalla paura, in una serata gioiosa passare nel terrore è un attimo! Tornavo dal concerto del mio caro amico Renato Zero, mi preparavo ai festeggiamenti come tutti i napoletani, per godere di questo momento storico della nostra squadra del cuore, mi arriva una telefonata di mio figlio in piena notte, terrorizzato per quello che gli era accaduto, lui parlava ed io morivo, ma allo stesso tempo provavo una sensazione di felicità, grazie a Dio, sentivo la sua voce, sapevo che stava rientrando a casa sano e salvo, cercavo di rassicurarlo, di proteggerlo, di calmarlo, purtroppo ci sono riuscito in parte, forse è ancora presto, sono momenti che ti lasciano un segno, è non sempre riesci a superarli velocemente!

Tre giovani smarriti, senza sogni, senza una guida, percorrere una vita malsana è inutile, si, perché ci sono anche quei momenti della nostra vita che senza sogni diventa buia, la colpa è nostra, di questa società sorda, muta, miope, i ragazzi sono il nostro domani, noi genitori, abbiamo il dovere di accompagnarli nel posto migliore, la scuola ha un compito importante, scuola e famiglia devono viaggiare sullo stesso binario, non amo uno stato di polizia, non amo la repressione, non accetterei di vivere in trincea, amo solo la libertà, desidero solo un futuro migliore per tutti, e sopratutto sono preoccupato del falsi modelli di cui sono vittime i giovani… Auguri Napoli, auguri ragazzi, nulla è perduto, cambiate strada, ce la potete fare, basta volerlo, non vi fidate di chi vi fa credere un mondo che nella realtà non esiste, non sprecate la vostra vita preziosa, sognate, acculturatevi, siate curiosi, circondatevi di bellezza, innamoratevi, aiutatevi a diventare migliori, tutti ce la possono fare, anche voi tre! Sal”.

Rapinato Francesco Da Vinci, il figlio di Sal: “Mi hanno puntato 3 pistole alla testa”

Il figlio di Sal Da VinciFrancesco Da Vinci, è stato rapinato a Napoli mentre era in compagnia di un amico all’uscita di un ristorante nel centro della città. I fatti sono accaduti nella notte tra sabato 29 e domenica 30. A raccontare quanto accaduto è stato l’artista napoletano in un post social.

Il racconto della rapina

“Stiamo vivendo giorni di festa per l’arrivo del tanto atteso scudetto del Napoli, ma anziché goderci tutto ció purtroppo dobbiamo convivere con certe persone che continuano a distruggere questa città – scrive sul suo profilo -. Sono vittima di una rapina brutale.  Mezzanotte e venti di questa notte, ero all’esterno di un noto ristorante a Napoli insieme ad un amico e dopo aver cenato ci eravamo appena seduti in auto per rientrare… arriva uno scooter nero, senza targa, con tre individui muniti di passamontagna e caschi integrali, sbattono le pistole contro i vetri, scendiamo dall’auto e mi puntano esattamente tre pistole alla testa mettendo addirittura il colpo in canna. Tutto questo per un orologio bulgari carbon gold e 400 euro. Ho rischiato la vita… la brutalità di tutto l’accaduto davanti a tante persone li presenti. In quel momento ero addirittura a telefono con mia moglie che mi aspettava con i miei due piccoli a casa e purtroppo ha assistito telefonicamente a questa bruttissima disavventura. La cosa più sconvolgente è che il tutto ha un sapore di premeditazione, ci aspettavano nascosti proprio dietro la nostra auto”.

“Dell’orologio e dei soldi mi importa poco – ha detto ancora l’artista – anche se qualsiasi lavoratore del mondo suda per guadagnare e noi, a differenza loro, non rubiamo. Poi lo spavento più grande era quello di non rivedere la mia famiglia. Non auguro loro il male, ma di passare un brutto momento come l’ho vissuto io in quei pochi minuti e far capire loro che sono immondizia umana. Stiamo vivendo giorni di festa per l’arrivo del tanto atteso scudetto del Napoli, ma anziché goderci tutto ciò, purtroppo dobbiamo convivere con certe persone che continuano a distruggere questa città”.

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