Gli investigatori gli danno la caccia da un mese: era lo scorso 9 ottobre quando fu sgominato il gruppo Casella ad opera dei carabinieri della compagnia di Poggioreale in esecuzione a una misura cautelare emessa dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 14 indagati (13 in carcere e uno ai domiciliari) ritenuti gravemente indiziati -a vario titolo- di associazione per delinquere di tipo mafioso e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti nonché di spaccio di stupefacenti, possesso di documenti di identità falsi e lesioni aggravate, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa. Aggravante poi caduta in sede di Riesame rimanendo in piedi il reato di associazione per delinquere semplice, finalizzata allo spaccio di droga.
Di quel gruppo farebbe parte anche Giuseppe Righetto su cui da allora sono concentrate le ‘attenzioni’ degli uomini in divisa. Quest’ultimo, soprannominato nel quartiere ‘o blob, è il fratellasto dei tre Casella con un ruolo di ‘consigliore’ tra i vertici della famiglia e i singoli pusher. Gruppo che, con l’annientamento del clan Sarno, era divenuto indipendente andando a rimpinguare la galassia di paranze e cellule criminali che da anni imperversano a Ponticelli e, per tale motivo, entrando in rotta di collisione con il clan De Micco.