Ieri è stata sgominata una banda di Napoli che ha truffato anziane vittime. Da quanto emerso nel corso delle attività investigative, i raggiri venivano eseguiti sempre tramite figure ben definite nell’organizzazione. C’erano i “telefonisti”, incaricati di contattare le vittime dai capi Alessandro D’Errico e Antonietta Mascitelli; i “trasfertisti” che prelevavano il denaro e i gioielli dalle vittime. Infine c’erano i “corrieri” a cui, in alcuni casi, pur non partecipando alle truffe, è stato affidato il trasporto dei soldi o dei gioielli a Napoli.
Come agiva la banda di truffatori
Le vittime venivano contattate telefonicamente da finti appartenenti all’Arma dei Carabinieri o avvocati, i quali dicevano che un congiunto della vittima, generalmente un figlio o un nipote, aveva provocato un incidente stradale in cui la controparte era rimasta gravemente ferita.
I nomi degli arrestati
Sono stati raggiunti dalla misura cautelare in carcere: i due capi dell’organizzazione, Carmela Mascitelli, Assunta Olisterno, Maria Robustelli, Mirco Marchese, Vincenzo e Antonio Di Balsamo, Giovanni D’Errico, Tommaso Di Balsamo, Domenico Paolone, Fabio D’Anna, Vittorio Cozzolino, Vincenzo Scutieri, Vittorio Esposito.
Sono finiti agli arresti domiciliari: Immacolata Michelino e Maddalena D’Errico.
Il Procuratore Gratteri: “Hanno abusato delle fragilità degli anziani”
Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, è intervenuto nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare i dettagli de blitz. “Hanno abusato della fragilità e dell’età degli anziani, di gente malata, in difficoltà, sola in casa e con i figli lontani, utilizzando le solite telefonate, fingendosi carabinieri e chiedendo soldi per la cauzione. Non è essere bravi truffatori, ma spregiudicati, delinquenti, anche se devo dire per legge che sono dei presunti innocenti. Sono persone che abusano degli anziani. Sono reati estremamente odiosi che riguardano la parte fragile della società. La gente deve sapere che i carabinieri non chiamano mai a casa. Se c’è necessità vengono di persona con il tatto di sempre“, ha dichiarato il capo della Procura partenopea.
Le telefonate alle vittime
La base operativa era a Napoli, come emesso nel corso delle indagini coordinate dal Procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, alla guida della settima sezione. “Le anziane vittime di questi reati risultano devastate come fossero vittime di stupro“.
“Reati odiosi contro gli anziani”, le parole del Procuratore Gratteri
“E’ un’indagine su reati odiosi – ha poi detto Gratteri – commessi sugli anziani, gente che ha abusato della fragilità di gente malata e che vive grandi difficoltà. Presunti innocenti che via telefono, fingendosi carabinieri, a conoscenza dei nomi dei figli e dei nipoti, prospettavano arresti, incidenti, denunce e cauzioni per evitare il carcere”. Ai truffatori gli anziani consegnavano soldi e gioielli ha poi concluso: “Anche 8-9mila euro”.
Soldi nascosti nello scaldabagno
I dettagli sul blitz
Ieri nelle province di Napoli, Caserta, Benevento, Avellino, Palermo, Brescia, Pavia e Cosenza, i Carabinieri del Comando Provinciale di Genova, con la collaborazione dei Comandi dell’Arma dei territori interessati, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare. Provvedimento emesso dal GIP di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale, nei confronti di 21 soggetti.
Sono gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere finalizzata alle truffe in danno di anziani, ricettazione, riciclaggio e autoriciclaggio. Quindici gli indagati destinatari di custodia cautelare in carcere e due della custodia cautelare agli arresti domiciliari. Infine 4 sottoposti all’obbligo di dimora nel comune di residenza con l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Contestati agli indagati complessivamente 33 truffe pluriaggravate, di cui 27 consumate e 6 tentate, perpetrate tra il maggio 2024 e il gennaio 2025, con profitti illeciti che superano di gran lunga i 300mila euro.


