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giovedì, Maggio 2, 2024
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Detenuto prende lenzuolo e tenta di impiccarsi nel carcere in Campania

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“A poche ore di distanza da un analogo evento critico accaduto nel carcere minorile di Airola, un altro detenuto
italiano ha tentato il suicidio ma ancora una volta è stato salvato dal tempestivo intervento degli Agenti di Polizia
Penitenziaria in servizio”. E’ accaduto ieri sera e a darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria
SAPPE che plaude al provvidenziale intervento degli Agenti di servizio.“L’uomo, un detenuto di 19 anni con
precedenti per spaccio e associazione di stampo mafioso,
ha cercato di impaccarsi con le lenzuola in bagno ma
è stato salvato dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari. Soltanto grazie all’intervento provvidenziale
degli Agenti di sezione si è evitato che l’estremo gesto avesse conseguenze”, evidenzia Donato Capece,
segretario generale del SAPPE. “Il carcere non ha un Comandante di Polizia Penitenziaria in pianta stabile ed
anche per questo paga lo scotto di una organizzazione dei servizi assai critica, nei quali gli eventi critici
commessi dai detenuti sono frequenti”.
Donato Capece torna a sollecitare l’Amministrazione Penitenziaria a intervenire: “Quello di Airola è l’ennesimo
grave evento critico che avviene in un carcere della Campania. Dovrebbe essere evidente a tutti che è necessario
intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie. Il suicidio è spesso la causa più
comune di morte nelle carceri. Gli istituti penitenziari hanno l’obbligo di preservare la salute e la sicurezza dei
detenuti, e l’Italia è certamente all’avanguardia per quanto concerne la normativa nalizzata
a prevenire questi
gravi eventi critici. Ma il suicidio di un detenuto rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di
polizia e per gli altri detenuti. Per queste ragioni un programma di prevenzione del suicidio e l’organizzazione di
un servizio d’intervento ecace
sono misure utili non solo per i detenuti ma anche per l’intero istituto dove questi
vengono implementati. E’ proprio in questo contesto che viene affrontato il problema della prevenzione del
suicidio nel nostro Paese. Ma ciò non impedisce, purtroppo, che vi siano ristretti che scelgano liberamente di
togliersi la vita durante la detenzione”.“Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno
sventato, nelle carceri del Paese, più di 18mila tentati suicidi ed impedito che quasi 133mila atti di
autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze”, sottolinea ancora Capece.

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