Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, i carabinieri della Compagnia di Giugliano insieme a quelli della stazione di Qualiano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Francesco Fusco, detto ‘o Spiritillo, considerato l’attuale reggente del clan De Rosa. In manette anche gli affiliati Aldo Buro e Luca Priore. Il provvedimento di custodia è stato emesso dal Tribunale di Napoli.
I tre sono ritenuti gravemente indiziati di 4 estorsioni, di cui tre tentate ed una consumata ai danni di imprenditori edili e commercianti della zona. Reati aggravati dal metodo e dalla finalità mafiose. Le dichiarazioni delle vittime hanno permesso ai militari di ricostruire il quadro probatorio, poi avvalorato dal Gip.
LE ACCUSE AL CLAN DE ROSA
In particolare, le indagini condotte dai militari, anche grazie alle dichiarazioni delle vittime, hanno consentito di delineare un quadro probatorio, avvalorato dal gip, secondo il quale, tra il mese di agosto e quello di novembre del 2019, gli indagati avrebbero formulato delle richieste estorsive ai danni di due cantieri edili, ai quali era stata richiesta una somma di denaro per la prosecuzione dei lavori, e nei confronti di due commercianti, a cui era stato richiesto, in un caso, di fare un regalo prima dell’inaugurazione di un negozio di casalinghi e, nell’altro, imponendo l’acquisto di gadget per le imminenti festività natalizie ad un esercizio di generi alimentari. Solo in un caso, però, la richieste erano state accolte con la consegna di 1000 euro, mentre, le altre vittime si erano immediatamente rivolte ai carabinieri.
Le operazioni sono state coordinate dal capitano Andrea Coratza. Il comandante della Compagnia di Giugliano è stato supportato da Pasquale Bilancio, maresciallo della stazione di Qualiano.