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venerdì, Marzo 29, 2024
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‘Cavallo di ritorno’ a Varcaturo, condannato giovane di Calvizzano per estorsione ma assolto per la rapina

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Era finito in manette con l’accusa di rapina e tentata estorsione per aver commesso, insieme ad un complice, un classico ‘cavallo di ritorno’ ai danni di un automobilista di Giugliano. Dopo quasi un anno arriva la sentenza di primo grado, con giudizio Abbreviato, per Antonio Colicelli, di Calvizzano. Il pm aveva chiesto 5 anni di carcere ma il gip Finamore del tribunale di Napoli Nord, accogliendo la tesi difensiva dell’avvocato Carlo Carandente Giarrusso, ha condannato l’imputato solo per la tentata estorsione a 2 anni, con pena sospesa, e 1000 euro di multa mentre lo ha assolto per il reato di rapina.

I fatti risalgono all’aprile del 2017. Colicelli fu arrestato dai carabinieri di Varcaturo poichè  in concorso con altro soggetto, nei cui confronti si è proceduto separatamente, avrebbe puntato una pistola a salve contro il proprietario di una Fiat Punto, sottraendogli l’auto e il cellulare. Successivamente e nella stessa giornata avrebbe contattato poi il povero automobilista, chiedendogli di consegnargli la somma di € 1500 per riottenere il veicolo, fatto non avvenuto grazie all’intervento dei Carabinieri di Varcaturo che, avvisati dalla vittima, si erano appostati nei pressi del luogo dove sarebbe avvenuto lo scambio (Rotonda Candida a Qualiano). Nella circostanza venne arrestato il complice, per il quale si è proceduto con separato giudizio. I carabinieri riuscirono a risalire a Colicelli anche attraverso l’analisi del contenuto del cellulare in uso al complice arrestato. In particolare fu rinvenuta una conversazione, formata da messaggi scritti e messaggi vocali su WhatsApp intrattenuta il giorno dei fatti tra i due nella quale c’erano indizi sui fatti avvenuti. Inoltre dopo qualche giorno c’è stata anche il riconoscimento fotografico della persona da parte della vittima che fu arrestato.

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Vi era dunque corrispondenza tra gli orari delle conversazione e quelli in cui interveniva l’accordo con la persona offesa, nonchè con il contenuto del dialogo e quanto effettivamente concordato ovvero il pagamento della somma di € 1500 a fronte della restituzione. Seguiva, inoltre, a distanza di circa 7/8 giorni individuazione fotografica,  a seguito della quale la vittima riconosceva nel COLICELLI il soggetto che a bordo della Smart gli aveva perpetrato la rapina.

 

 

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