Sale nuovamente alla ribalta nazionale per una clamorosa inchiesta il carcere di Santa Maria Capua Vetere.
All’esito di una complessa attività investigativa svolta dal nucleo regionale di Napoli del nucleo investigativo della Polizia Penitenziaria, questa Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di 42 persone, detenute presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, per il reato previsto dall’art. 391 ter del codice penale, per avere indebitamente posseduto ed utilizzato dispositivi cellulari nel corso dell’anno 2022.
Le indagini sono frutto del costante, perdurante ed efficace contrasto all’utilizzo dei dispositivi svolto, con il coordinamento di questa Procura, dal predetto organo di polizia giudiziaria. Gli imputati sono da ritenersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile
Cosa prevede la legge
Le norme prevedono una pena da 1 a 4 anni per chi introduce o detiene telefoni cellulari o dispositivi mobili di comunicazione all’interno di un istituto penitenziario. È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 261 del 21 ottobre 2020 il decreto legge sulle Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all’utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, approvato il 5 ottobre scorso dal Consiglio dei Ministri.