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mercoledì, Aprile 24, 2024
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“Era l’amante di Ciccio Mallardo”, l’ex boss Misso parla dell’omicidio di Giovanna Esposito

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Una parte della vicenda riguardante l’omicidio di Giovanna Esposito è stata raccontata da Peppe Misso durante la trasmissione Insider condotta da Roberto Saviano. La donna venne uccisa nel 1983 nei pressi della sua abitazione a Napoli. Il giornalista napoletano ha chiesto di ricostruire la storia a partire dalle accuse lanciate dal collaboratore di giustizia Luigi Giuliano contro l’ex boss della Sanità.

«Mi ha calunniato e ha detto il falso. Dopodiché ho fatto il processo e sono stato assolto. Era una donna che stava in un appartamento che era praticato da tutta la camorra. C’erano passati i Licciardi, lei tra le altre cose era l’amante di Ciccio Mallardo. Questa casa era stata frequentata da tutta la crema della camorra di Napoli. Tutto ad un tratto mi trovo accusato – spiega alla trasmissione Rai ‘o Nasone Luigi Giuliano ha detto che il suo killer era Gennaro Quarto e dice “Io ho visto quando Giuseppe Misso ha dato la pistola a Gennaro Quarto ed è andato lì ad ucciderla”. La Corte non l’ha creduto e sono stato assolto in via definitiva».

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La vicenda processuale riguardante Misso, all’anagrafe Missi, si è conclusa nel gennaio del 2019 con l’assoluzione, riporta da Il Roma, da parte della Corte di Appello di Napoli: venne accusato di essere il mandante dell’omicidio. ‘O Nasone nel 2007 annunciò al procuratore aggiunto Paolo Mancuso di voler diventare collaboratore di giustizia.

LA GUERRA TRA I MISSO-MAZZARELLA-SARNO E I MALLARDO-LICCIARDI-CONTINI

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MISSO E LE ACCUSE AL BOSS DELL’ALLEANZA DI SECONDIGLIANO

Il collaboratore di giustizia ha ricostruito anche la vicenda relativa al suo arresto avvenuto il 10 aprile 1985. ‘O Nasone era ricercato dopo la rapina al Monte dei Pegni avvenuta a Napoli, quindi, decise di rifugiarsi in Brasile ma la sua latitanza sudamericana terminò con l’omicidio di un suo caro amico. «Volevo molto bene a Carmine Lombardi. E’ stato ucciso dai Giuliano e si sono autoaccusati di questo omicidio».

L’ARRESTO DI MISSO E L’ACCUSA AL BOSS CONTINI

Misso pensa che dietro al suo arresto ci fu lo zampino di Edoardo Contini: «Io e Antonio Criscuolo eravamo in una scuola abbandonata ed eravamo armati fino ai denti. Studiai un piano per entrare a Forcella con un Ape Car, mezzo utilizzato solitamente per raccogliere i cartoni nei vicoli di Napoli. Io volevo uccidere chiunque incontrassi dei Giuliano così prendemmo questo tre-ruote. Poi parlai con Edoardo Contini e disse “Quando tu devi andare a fare l’attacco a Forcella possiamo partecipare anche noi?”». 

«Disse poi “Noi quando sappiano qualche cosa verrà Nanuzzo Bocchetta e Costantino Sarno”. Andò Crisucolo da ‘o romano per far venire questi 2 con noi che dovevamo andare a Forcella ma non arrivarono mai: arrivò la polizia. Fu Contini a vendermi. Se noi abbiamo appuntamento e viene la polizia chi mi ha fatto arrestare?»

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