C’è anche Eduardo Marano, marito di Patrizia Licciardi, tra gli arrestati nel blitz tra Napoli ed il basso Lazio dai carabinieri del Comando Provinciale di Latina. L’indagine è stato coordinata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, guidato dal tenente colonnello Antonio De Lise (ex comandante della Compagnia di Giugliano) è durata 24 mesi ed ha portato all’arresto di 5 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, di scambio elettorale politico mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, trasferimento fraudolento di valori e turbata libertà degli incanti.
Eduardo Marano, 65 anni, era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli a nove anni di reclusione per il reato di associazione mafiosa. Nel 2020, era stato assolto dopo un processo che si era celebrato nell’aula bunker di Poggioreale. Nel 2017, i finanzieri del comando provinciale di Roma gli confiscarono un ingente patrimonio mobiliare e immobiliare, del valore stimato di circa 1 milione e 120mila euro. Marano era da tempo considerano legato al clan Licciardi di Secondigliano, poiché ha sposato Patrizia Licciardi, figlia di Gennaro Licciardi detto “la scimmia” e sorella del boss Vincenzo. Da anni, i Marano sono residenti a Terracina.
Il provvedimento di confisca che fu disposto dal Tribunale di Latina, ed eseguito dagli specialisti del Gico (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, fu annullato per incompetenza territoriale e derivava proprio da quella condanna risalente al 2008 che gli aveva visto affibbiare in primo grado l’associazione mafiosa.
Così scriveva, nel 2017, il giudice delle misure di prevenzione nel provvedimento di confisca: “[…] il Marano è stato raggiunto oggettivamente da indizi gravi che lo indicano come appartenente a pieno titolo dell’associazione camorristica facente capo alla famiglia Licciardi […] I rapporti del Marano Eduardo con il predetto clan Licciardi derivano dal vincolo di coniugio del proposto con Licciardi Patrizia, figlia di Licciardi Gennaro, detto “la scimmia”, storico capo dell’associazione. […] Sul punto è sufficiente in questa sede richiamare le concordi dichiarazioni dei pentiti […] che hanno individuato il Marano come soggetto stabilmente inserito all’interno del clan Licciardi con compiti di esercizio dell’attività di usura e traffico di stupefacenti”.
In corso di esecuzione anche il sequestro preventivo, ai fini della confisca, di beni immobili e quote societarie per un valore complessivo di oltre 10.000.000 di euro. Coinvolto anche il consigliere comunale di Terracina, Gavino De Gregorio, eletto con 226 voti tra le fila della Lista Giannetti nel 2023, ossia quella collegata all’attuale sindaco Francesco Giannetti: secondo le accuse avrebbe chiesto voti all’esponente della criminalità organizzata. È finito agli arresti domiciliari. A finire ai domiciliari anche un agente immobiliare, Michele Minale (59 anni); inoltre c’è una interdizione per un altro indagato e un obbligo di firma per un ulteriore indagato: si tratta di un prestanome di Minale e di un altro uomo che fungeva da faccendiere per le pratiche dell’agenzia immobiliare. In tutto, come detto, sono cinque gli indagati ad aver ricevuto la misura cautelare, sebbene ci siano diverse persone coinvolte.

