La tragica morte del vice brigadiere dei carabinieri Emanuele Reali non è stata colpa del ladro in fuga. E’ quanto sostenuto dal giudice Campanaro in relazione alle indagini su Pasquale Attanasio, il 24enne del Rione Traiano che nel pomeriggio del 6 novembre si diede alla fuga sui binari di Caserta. In quell’occasione, Reali per raggiungere il fuggitivo fu travolto da un treno in corsa perdendo tragicamente la vita, ma la sua morte non può essere considerata una conseguenza della fuga dell’indagato.
Rigettata l’impostazione della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Come riporta “La Repubblica”, la giudice Campanaro non individua né «una condotta colposa, coeva o successiva rispetto alla resistenza» che consenta di far ritenere violata la «regola precauzionale», né «la sussistenza di un coefficiente di “prevedibilità” della morte» in grado di far desumere la «responsabilità per colpa» del fuggitivo.
Pasquale Attanasio resta comunque in carcere, mentre due dei suoi tre complici del rione Traiano sono finiti agli arresti domiciliari, il terzo è sottoposto ad obbligo di dimora a Napoli.