Si indaga negli ambienti della mala barese e campana per capire la fuga del 17enne di Napoli evaso la notte tra domenica e lunedì dal carcere minorile Fornelli di Bari. Il minore, detenuto lì detenuto dal dicembre 2024, è finito in cella, in attesa di giudizio – con l’accusa di omicidio e tentato omicidio nell’ambito di una faida tra clan.
Per questo, oltre al ragazzo stesso, i carabinieri guidati dal generale Gianluca Trombetti – che coordinano le ricerche, estese a tutti gli organi di polizia e al nucleo investigativo della penitenziaria come riporta il Corriere del Mezzogiorno – sono sulle tracce di possibili complici che potrebbero averne favorito la fuga del minorenne.
Evasione dal carcere di Bari, come è fuggito il giovane detenuto
I fatti sono avvenuti intorno alle 3 di notte quando il ragazzo avrebbe scavato un buco nel muro della sua cella che lo ha condotto nel cortile poi è fuggito utilizzando delle lenzuola arrotolate.
Sulla vicenda sono intervenuti duramente i sindacati di polizia penitenziaria, che da tempo denunciano le condizioni del carcere minorile barese. “Nulla è stato fatto per il carcere minorile di Bari, nonostante i vari tentativi di evasione che si sono registrati negli anni“, spiega Domenico Mastrulli del Conaippe, ricordando anche come, in un’occasione, dei detenuti utilizzarono “un piccone lasciato lì da una ditta” per provare a evadere. “Responsabilità gestionali e amministrative ce ne sono, è ora di fare un cambiamento totale e radicale in quel carcere“, prosegue Mastrulli, che ha definito l’evasione del 17enne “un’evasione beffa che si poteva e si doveva evitare“.