“La sua famiglia è distrutta, lui è figlio di gente perbene, non di delinquenti. La madre mi ha detto di voler subito chiedere scusa alla vittima di quelle violenze”.
Lo annuncia l’avvocato Carlo Ercolino, legale di uno dei due 16enni coinvolti nell’aggressione a scopo di rapina che ha visto vittima il rider napoletano 50enne Giovanni Lanciano, picchiato e derubato a Napoli, la notte tra venerdì e sabato scorsi, da un branco composto da 6 ragazzi, giovani e giovanissimi, mentre si accingeva a completare la sua ultima consegna. “E’ stato un episodio assolutamente deprecabile e intollerabile – dice ancora l’avvocato – ma, per le modalità con le quali è stato portato a termine, più che a una rapina somiglia a un atto di bullismo, perpetrato dal branco nei confronti di un uomo che a 50 anni, per dare da mangiare alla sua famiglia, si è piegato a fare un lavoro da ragazzino. A loro occhi deve essere sembrato un fallito e forse proprio per questo, complice il contesto e l’ignoranza, hanno deciso di ‘bullizzarlo’, rubandogli, infine, anche lo scooter”. (ANSA).
Parla l’avvocato di uno dei fermati
Nel gruppo ‘originario’ non vi era il 16enne Raffaele M., almeno stando al racconto del suo legale Carlo Ercolino raggiunto telefonicamente dalla redazione di InterNapoli:«Il mio assistito non appartiene a famiglie organiche a contesti malavitosi. Frequenta l’istituto tecnico a Miano e nei prossimi giorni avrebbe dovuto sostenere un provino con la squadra di calcio dell’Isernia. La sera della rapina stava tornando a casa di ritorno da quella delle fidanzata che abita al Terzo Mondo quando ha incrociato gli altri ragazzi accettando il loro passaggio. Subito dopo è accaduto quello che tutti voi conoscete. Si è assunto tutte le sue responsabilità ribadendo che non conosceva gli altri componenti del gruppo. Adesso attendiamo l’udienza di convalida presso il gip del tribunale dei minorenni che si terrà il giorno 7». Il giovane, stando a quanto emerso, avrebbe ammesso i proprio addebiti vistosi ‘inchiodato’ dal video del raid che in poche ore ha fatto il giro della rete.
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