Il prossimo 21 ottobre si aprirà davanti alla Corte d’Assise di Vicenza il processo a carico dei due genitori accusati dalla procura berica di aver ritardato le cure per la malattia oncologica del figlio adolescente poi deceduto all’ospedale San Bortolo. Il delicatissimo caso è stato discusso nel corso dell’udienza preliminare questa mattina davanti al Gup.
Il ritardo delle cure oncologiche
La tesi della procura con il pubblico ministero Paolo Fietta ruota attorno alla scelta dei genitori di aver di ritardato l’assistenza al figlio per la sua sopravvivenza. I genitori del ragazzo, ancora studente delle medie, avrebbero ascoltato i pareri di almeno 5 medici. Il giovane dopo varie visite in diversi ospedali era arrivato a Vicenza dove è deceduto all’inizio dello scorso anno. La procura dei Minori su segnalazione dei servizi sociale nel frattempo però aveva già raccolto un dossier sul caso.
Di tutt’altro avviso, invece, la difesa della famiglia assistita dall’avvocato Lino Roetta del foro di Vicenza.

