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giovedì, Aprile 25, 2024
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Il dramma di Vincenzo Ruggiero, ucciso e fatto a pezzi per gelosia: il racconto della mamma su Rai 3

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A due anni dalla morte di Vincenzo Ruggiero, sua madre Maria Esposito ha deciso di offrire la sua testimonianza in televisione. Maria ha raccontato la storia di suo figlio alla giornalista Matilde D’Errico, conduttrice della trasmissione ‘Sopravvissute’, in onda su Rai 3 in seconda fascia.

Il rapporto di Vincenzo Ruggiero con la madre

Vincenzo Ruggiero, di Aversa, ha perso la vita a soli 25 anni. Il giovane è stato ucciso ferocemente e fatto letteralmente a pezzi per motivi passionali. L’assassino Ciro Guarente è stato condannato all’ergastolo in primo grado. Maria Esposito ha parlato a Matilde D’Errico dell’omicidio di suo figlio, della sua omosessualità, ma soprattutto del loro legame profondo. “Ho sempre saputo della sua omosessualità. Una madre lo sa. Quando me l’ha fatto capire sono stata felice che si fosse aperto con me e l’ho accettato. Non c’è niente di male a scoprire che un figlio è gay. – ha cominciato Maria con orgoglio – Nè io nè mio figlio ci siamo mai preoccupati del giudizio delle altre persone.” La signora Esposito si occupa tutti i giorni della difesa dei diritti della comunità LGBT. Quest’anno ha partecipato al Gay  Pride come madrina. Vincenzo era una ragazzo solare e sempre positivo. All’età di 25 anni si trovava già sul punto di raggiungere l’indipendenza economica. Il 25enne, infatti, lavorava per un marchio importante e l’azienda gli aveva offerto un contratto a tempo indeterminato, ma è morto prima di poterlo firmare. “Sarò io a darti il primo nipote, mamma” – così Vincenzo, terzo di quattro figli, fantasticava con sua madre rispetto al desiderio di adottare un bambino.

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L’omicidio di Vincenzo

Vincenzo viveva temporaneamente in casa di Heven Grimaldi, escort transessuale. I due avevano un semplice rapporto tra coinquilini, nulla di più. Per Vincenzo, Heven era soltanto un’amica, mentre lei era innamorata di lui. Heven era fidanzata con Ciro Guarente, “anche se dicevano che non stavano insieme” – come ha raccontato Maria Esposito. Guarente non aveva mai sopportato Vincenzo, come lui stesso ha riferito ai Carabinieri, ed era molto geloso. Sospettava che la sua compagna avesse una relazione con il suo coinquilino, perciò ha progettato minuziosamente un efferato omicidio. L’assassino ha aspettato la sua giovane vittima indifesa nell’appartamento che condivideva con la ragazza. Il 36enne aveva pensato a tutto: aveva chiamato un amico venditore di fuochi di artificio così che al suo segnale li avrebbe accesi, affinchè nessuno si accorgesse degli spari. Dopo averlo ucciso a colpi di pistola, Guarente ha portato Vincenzo a Ponticelli. Munito di ascia e sega, il killer ha aperto il torace del ragazzo e lo ha riempito di acido perchè potesse bruciare completamente. Il corpo non si scioglieva totalmente, perciò Guarente l’ha fatto a pezzi. La testa della vittima non è mai stata ritrovata.

“Accettate gli orientamenti sessuali dei vostri figli”

“Ho sentito Vincenzo per l’ultima volta tra il 5 e il 7 giugno – ha continuato Maria Esposito – E’ stata la ragazza dell’assassino a riferirmi che mio figlio era scomparso. Ho dovuto aspettare 48 ore per la denuncia, ma io sapevo che non si trattava di una scomparsa volontaria, non era da lui. Dopo un mese, il 28 luglio 2017, il comandante dei Carabinieri ha bussato alla mia porta insieme ad un collega. Mi hanno detto che sapevano che Vincenzo era morto, ma non sapevano dove fosse. IL 30 luglio hanno trovato il corpo, ma ci è voluto un anno perchè potessi riavere i suoi resti per celebrare il funerale.” Molte persone hanno criticato Maria perchè dopo la morte di suo figlio ha cominciato a frequentare gli amici di Vincenzo. “Non mi importa di cosa pensano gli altri. Io amo frequentare gli amici di Vincenzo perchè mi danno la possibilità di conoscerlo sotto altri aspetti. Andare nei luoghi dove andava lui è come respirarlo. Ho i miei momenti di sfogo quando sono sola, ma devo essere forte per la mia famiglia”. Maria, sopravvissuta alla tragedia dell’omicidio del giovanissimo figlio, ha concluso con un appello rivolto ai genitori dei ragazzi omosessuali: “Accettate gli orientamenti sessuali dei vostri figli, affinchè siano felici”.

 

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