Ha incalzato con la sua discussione il dottor Cesare Sirignano, Pm nell’inchiesta Teknoservice monnezzopoli che vede coinvolti politici, dirigenti e imprenditori di Marano e Giugliano. La Procura ha presentato ricorso contro il pronunciamento del gip Saladino sulle misure cautelari richieste – nell’ambito dell’inchiesta munnezzopoli tra Marano e Giugliano – a carico di ex amministratori comunali, dipendenti di enti e dirigenti aziendali. Richieste di misure cautelari in gran parte non convalidate. Il Pm ha chiesto al Riesame di nuovo i domiciliari per Michele Oliviero, Nicola Pirozzi, Antonio Poziello, Nicola Benedetto, Giuseppe Spacone, Vittorio Iorio, Luigi Vitiello, Giuseppe Magno e Raffaele Schettino. Ora tappa per la prossima udienza prevista per l’11 luglio duranta la quale iscuteranno gli avvocati difensori, poi probabilmente i giudici del tribunale delle Libertà si prenderanno qualche giorno per esprimersi.
Nelle motivazioni di Appello al Riesame il Pm sottolinea che viene proposto “in relazione alle sole ipotesi di delitto per le quali il Gip non ha ritenuto sussistenti le esigenze cautelari nonché, per quanto attiene alla posizione di Nicola Pirozzi, anche per quelle in cui è stata esclusa la sussistenza dei gravi indizi colpevolezza. Contrariamente a quanto affermato dal GIP, sussistono le esigenze cautelari nei confronti degli indagati”.
Nel collegio difensivo gli avvocati Marco Sepe, Mario Griffo, Luigi Poziello, Vincenzo Maiello, Michele Giametta, Silvio Auriemma, Giovanni Lo Russo, Alessandro Iazzetti, Antimo D’Alterio, Russo Domenico e Viviano Nobile