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giovedì, Aprile 25, 2024
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Inviano false assicurazioni al Nord, 5 campani denunciati per truffa

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Credevano di aver acquistato polizze assicurative dopo il pagamento e la consegna in via telematica. Tutto sembrava procedere senza preoccupazioni per i possessori dei veicoli fino a quando sono stati fermati dalla Polizia Locale di Busto Arsizio. Quindi agli ignari veniva contestata la mancata copertura assicurativa con la sanzione di 866 euro e il sequestro amministrativo del mezzo. Solo allora hanno capito che dietro quell’allettante offerta web c’era qualcosa che non tornava.

Gli incolpevoli cittadini, preso atto di essere stati truffati, hanno sporto denuncia al Comando della Polizia Locale di Busto che ha avviato le indagini. In particolare sono state osservate le modalità delle transazioni bancarie effettuate e sulle utenze telefoniche mobili utilizzate, acclarando che la modalità fosse pressoché sempre la medesima. Tutto partiva dai falsi siti internet o false “landing page” che anziché direzionare gli utenti verso i portali delle assicurazioni ufficiali, li hanno deviavano verso soggetti non legati ad alcuna compagnia.

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DIRIGENTI SU WHATSAPP

Da lì la modalità di truffa è stata rituale: chat su WhatsApp in cui gli ignoti si professavano “Amministratori Delegati” o “Dirigenti” delle compagnie assicuratrici, pagamenti effettuati con ricarica su carte prepagate e restituzione di polizze false. Tra l’altro, queste carte elettroniche di ultima generazione, sono munite anche di un Iban, pertanto l’utente si sente maggiormente al sicuro, in quanto anziché come “ricarica” la transazione viene proposta con “bonifico”

La proficua e intensa attività di indagine, diretta dal Vice Commissario Patrizio Pastore, ha permesso di risalire agli autori dei reati, 5 soggetti campani, tra i quali tre donne, e cinque soggetti extracomunitari. Sono stati tutti deferiti a vario titolo e in concorso tra loro, alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio per il reato di truffa.

Dunque questi falsi siti offrono polizze Rc auto a tariffe vantaggiose rispetto a quelle ufficiali. Sfruttano impropriamente nomi di imprese regolari o di intermediari regolarmente iscritti. Come è accaduto per i diversi automobilisti sopra citati, attratti dalle prospettive di risparmio, oltre al danno di aver perso del denaro ci si è esposti al rischio di guidare senza copertura assicurativa, di vedersi sequestrare il veicolo o di essere chiamati a rispondere direttamente e personalmente delle dei danni occorsi in caso di incidente stradale.

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