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giovedì, Aprile 25, 2024
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Ucciso per aver offerto riparo al killer di Emanuele Sibillo, preso l’ultimo membro del commando

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Avrebbe fatto parte del commando che uccise Vincenzo De Bernardo, finito nel mirino per aver offerto protezione al nipote, indicato come facente parte del commando che uccise Emanuele Sibillo (leggi qui l’articolo di Internapoli). Con questa accusa è finito così in manette Francesco Pio Corallo detto ‘o nonn per un periodo reggente proprio del gruppo del centro storico di Napoli: il giovane ras di Forcella dovrà rispondere di omicidio aggravato dalle modalità mafiose, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo in luogo pubblico. Le indagini, condotte dai carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Castello di Cisterna, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sono partite proprio dopo l’omicidio avvenuto a Somma Vesuviana nel novembre del 2015 dello stesso De Bernardo indicato come vicino ad una ‘costola’ dei Mazzarella.

L’omicidio di Sibillo e la ‘vendetta’ della paranza dei bambini

Grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e ad alcuni rilievi tecnici i carabinieri sono riusciti a identificare esecutori e mandanti, inquadrare l’evento delittuoso quale conseguenza di una contrapposizione tra esponenti di rilievo dei clan Mazzarella e Sibillo, in relazione al controllo del territorio all’interno del quartiere Forcella di Napoli, collocare l’omicidio quale vendetta nei confronti degli autori dell’assassinio di Emanuele Sibillo. Grazie ai pentiti gli investigatori sono riusciti a ricostruire il retroscena: Vincenzo De Bernardo infatti avrebbe fornito riparo al nipote Roberto il quale, affiliato al gruppo Buonerba, si era reso coautore dell’omicidio di Sibillo, capo dell’opposta fazione.

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L’articolo precedente:«Quelli fanno sangue», la vendetta contro uno dei killer di Emanuele Sibillo

L’aver offerto ospitalità al nipote segnò la sua condanna a morte. La vittima, Vincenzo De Bernardo, boss di Somma Vesuviana, fu ucciso proprio perchè ritenuto responsabile di aver offerto copertura al nipote, l’allora sedicenne Roberto De Bernardo che partecipò alla sparatoria nel corso della quale fu ucciso Emanuele Sibillo. Per l’omicidio De Bernardo è stato condannato il boss Ciro Rinaldi, allora superalleato della ‘paranza dei bambini’. Nella ricostruzione di quel delitto e della vendetta alla base dell’azione di fuoco ci sono i racconti di un altro boss, Luigi Esposito ‘o sciamarro che racconta ad un affiliato che la madre di De Bernardo junior aveva cercato protezione verso i gruppi vesuviani per suo figlio. «Dove sta vostro figlio, la porta guai, dove sta lui, la scendono quelli delle Baby gang che fanno macelli, quelli fanno sangue». E’ il 29 ottobre del 2015 quando ‘o sciamarro parla proprio dell’incontro con la donna. In un successivo summit con i suoi Esposito chiarì:« “Ci sta una persona a Somma che la non doveva portare, il nipote del pisello. Lo stanno cercando, i Sibillo hanno già fatto dei passaggi in Somma Vesuviana con le motociclette alla ricerca del ragazzo. Quelli fanno pisciare sangue».

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