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sabato, Aprile 20, 2024
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“Le sue condizioni sono molto gravi”, l’annuncio dell’avvocato di Matteo Messina Denaro

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Parla per la prima volta con RaiNews24 l’avvocatessa Lorenza Guttadauro, legale di fiducia oltre che nipote di Matteo Messina Denaro: “Le sue condizioni sono molto gravi. Non credo che la cella possa essere paragonata ad un ambulatorio medico. Non so se lo stanno curando bene”. “Io non ho visto sedie per la chemio, c’era solo un tavolo – dice ancora a Valeria Ferrante.

Dopo il primo interrogatorio, avvenuto nel carcere de L’Aquila il 13 febbraio, il procuratore Maurizio De Lucia e l’aggiunto Paolo Guido avevano detto di averlo trovato: “lucido, sereno e con tutte le cure necessarie”.

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Le condizioni di salute di Matteo Messina Denaro “sono molto gravi”.

Lo ha detto L’avvocato Lorenza Guttadauro, legale di fiducia e nipote del boss, aggiungendo: “Non credo che la cella possa essere paragonata a un ambulatorio medico. Non so se lo stanno curando bene”. Guttadauro ha parlato della situazione del capomafia in relazione al primo interrogatorio, avvenuto nel carcere de L’Aquila il 13 febbraio, in cui il procuratore Maurizio De Lucia e l’aggiunto Paolo Guido hanno trovato il detenute “lucido, sereno e con tutte le cure necessarie”.

Già dopo l’arresto si parlava delle precarie condizioni di salute del boss. Anche la responsabile della clinica dove Messina Denaro si stava curando ne aveva parlato all’indomani del blitz. “Ti resta poco da vivere“, aveva detto Alessia Randazzo invitando Messina Denaro a “confessare” i suoi crimini.

Nel suo primo interrogatorio in carcere Matteo Messina Denaro non ha scelto il silenzio. Per oltre un’ora ha risposto alle domande del procuratore Maurizio De Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido, che erano arrivati da Palermo per interrogare il boss arrestato il 16 gennaio alla clinica La Maddalena. I due magistrati nel carcere de L’Aquila dove Messina Denaro è detenuto e curato nella stessa saletta dove si è svolto il colloquio. E sono andati via dopo circa tre ore. Ma gran parte del tempo è stato impiegato per la preparazione del confronto. Ma dal confronto col boss non sembra siano arrivati contributi significativi per l’inchiesta. Tanto è vero che tutto si è risolto in poco tempo e il verbale non è stato neppure secretato.

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