“Non sono pentita per quello che ho fatto, perché oltre le minacce sto ricevendo tanta solidarietà, non virtuale ma di persone che conoscono la Taverna a Santa Chiara e che si sono messe a disposizione anche per dare un contributo per le eventuali spese legali”. Nives Monda, titolare della Taverna a Santa Chiara e protagonista del video girato all’interno del suo locale da due israeliani nel quale la si accusa di antisemitismo per aver espresso posizione contro quello che lei definisce il “genocidio del popolo palestinese“, risponde a chi da almeno due giorni sta inveendo contro di lei.
“La posizione di questo locale”, parla la titolare del ristorante a Napoli
“Il mio- spiega Monda– non è stato un gesto inconsulto, ma semplicemente ho presentato una posizione che è chiara in questo locale. C’è una semplice dichiarazione in cui diciamo di essere, nei nostri spazi, liberi dall’Apartheid israeliano. Si tratta di una campagna internazionale. Ho avuto solidarietà anche da una ebrea ortodossa, contraria alle politiche di Netanyahu“. La titolare aggiunge: “È una condanna contro ogni discriminazione contro il popolo palestinese. Non è una forma di razzismo verso nessuno. Io non sono antisemita, lo dice la mia storia, lo dice la Taverna e anche la mia vita precedente. Sono per la legalità sia a livello locale che a livello internazionale”.
“Sono perplessa”
Nonostante questo, confessa Nives Monda: “Non sono intimidita ma perplessa. Non nascondo che da sabato alle 14 la mia vita è cambiata. Vedersi sbattuta in prima pagina, peraltro manipolata”. Cosa è successo, dunque sabato? Monda dà la sua versione. “Abbiamo dato visibilità a una propria posizione senza attaccare la persona singola ma civilmente. Da quella conversazione prima collettiva. Se si apre una conversazione e io sono presente qui alla Taverna è abitudine fare dibattiti. Bisogna capire del perché la signora ha deciso di attaccare così e farlo così attraverso un video. Mi ha accusato di antisemitismo, chissà su quale base e mi ha detto che io sono una supporter dei terroristi. Secondo lei se dico che sono contro il genocidio palestinese, automaticamente sono una terrorista. Ritenere che un intero popolo è terrorista, è un reato. Non so perché la signora abbia scelto quella strada. Io ho conosciuto sia dei contadini palestinesi che israeliani. Siamo a favore dei civili oppressi di qualunque Stato”.
“Una posizione di attivismo civico”
Quella espressa anche nel video: “E’ stata una posizione di attivismo civico. Se questo è un reato, sinceramente preferisco compierlo. C’è stato un giudizio unilaterale sulla base di un video diffuso senza permesso. Ha ripreso me, i lavoratori della Taverna, una famiglia che non c’entrava niente con minori ripresi, che io non ho cacciato ma che stavano per andarsene quando la signora ha cominciato ad aggredirmi verbalmente e riprendere senza autorizzazione. Quando con calma le ho detto che doveva andarsene perché stava urlando . Il primo che ha pubblicato il video non l’ha solo pubblicato senza autorizzazione ma l’ha interpretato e commentando dando la sua versione e mi ha accusato di antisemitismo. Anche lui verrà chiamato in causa” . La titolare della Taverna a Santa Chiara, conclude: “Chi ha diffuso per primo il video voleva proteggere la signora e la causa dell’antisemitismo? Io credo che così ha nuociuto alla causa dell’antisemitismo”.
Nel corso di questi due giorni in tanti hanno contattato Nives Monda sia sul web che telefonando in Taverna. Qualcuno le ha espresso solidarietà e vicinanza apprezzandone il “coraggio”, altri criticandola e insultandola pesantemente con addirittura auguri di contrarre malattie gravi e con epiteti sessualmente espliciti.
La posizione del Comune di Napoli
Interpellato sulla vicenda, queste le parole del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. “Bisogna riprendere il filo del dialogo, perche’ quando non c’è dialogo c’è incomprensione e conflitto. “Vanno definiti bene i fatti – l’aggiunta del primo cittadino partenopeo e della Città Metropolitana – che io non conosco nei dettagli, perche’ è chiaro che la tolleranza deve essere bilaterale”.
Come detto, l’assessore alle Attività Produttive Teresa Armato ha incontrato nelle scorse ore la coppia di turisti israeliana sentitasi attaccata dalla ristoratrice della Taverna a Santa Chiara. “Sono dispiaciuta e amareggiata per la piega che sta prendendo la questione. Ho incontrato i due turisti israeliani – spiega Armato – perche’ hanno denunciato di essere stati insultati e mandati via da un locale in quanto ebrei. Quando li ho incontrati erano appena stati dai carabinieri. L’ho fatto come assessore di un’amministrazione aperta, dialogante e progressista, perche’ non potevo far passare l’immagine di Napoli come città discriminante e antisemita”. L’assessore, che si dice disposta a incontrare Nives Monda della Taverna a Santa Chiara, aggiunge come la sua scelta di incontrare i turisti israeliani non abbia “niente a che fare con la mia posizione politica, di totale presa di distanza dall’orrore di Gaza e a favore del principio di due popoli e due Stati. Come ha detto il sindaco, bisogna far vincere il dialogo e combattere il clima di odio, che non può essere nutrito in una città come Napoli, da sempre tollerante e inclusiva”.
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