Le indagini sull’omicidio di Luca Sacchi avvenuto a Roma potrebbero arrivare a una imprevedibile svolta. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, i due assassini Valerio Del Grosso e Paolo Pirino potrebbero aver tentato la rapina per impressionare i “capi” di San Basilio e “fare carriera”. I capi per i quali, secondo gli investigatori, lavoravano.
Gli inquirenti stanno lavorando su questa pista, la quale potrebbe condurre alla filiera di spacciatori che avrebbe fornito la droga a Del Grosso e Pirino e che poi avrebbero dovuto venderla agli amici di Luca, tra cui la fidanzata Anastasiya Kylemnyk, il cui ruolo continua ad essere sotto i riflettori e poco chiaro. Secondo la testimonianza offerta da Valerio Rispoli, l’amico di uno dei due arrestati, Anastasiya non aveva contatti diretti con Del Grosso e Pirino, ma con un amico intimo di Luca pregiudicato per reati inerenti agli stupefacenti, Giuseppe Princi. Questi aveva collegamenti continui con San Basilio e per questo era riuscito a fare entrare in contatto Anastasiya con Rispoli e un altro amico, Simone Piromalli, per mostrare loro lo zaino con il contante.
La scoperta del poco contante posseduto da Anastasiya avrebbe ispirato, di fatti, il colpo a Del Grosso e Pirino: derubare Luca e Anastasiya e, al contempo, tenersi l’erba, magari progredendo dal ruolo di semplici fattorini della droga. L’omicidio di Luca, quindi, sarebbe stato un imprevisto. I 253 euro dichiarati dalla ragazza ucraina, però, non potrebbero giustificare il tentativo di furto e, per questo, si sta lavorando su una pista che consisterebbe in un investimento di una cifra cumulativa ideato dalla ragazza e dagli amici da far fruttare in un micro-spaccio di quartiere.