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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Manuel sparato per errore, gli aggressori confessano: «Volevamo uccidere due del clan dei Casalesi»

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Manuel e la fidanzata, che indossa una felpa con un cappuccio, intenti a premere i pulsanti del distributore di sigarette. Dopo qualche secondo si voltano chiamati dagli aggressori e Manuel, che era a capo scoperto, viene colpito dagli spari e finisce a terra ferito ancora cosciente, mentre lei si china su di lui cercando aiuto al telefono. In poco più di un minuto arriva la polizia, che era intervenuta nel pub per la rissa. Sono gli attimi in un video – di cui l’ANSA è venuta in possesso – ripreso dalle telecamere che hanno filmato il ferimento di Manuel Bortuzzo.

Ai due ragazzi fermati per il ferimento di Manuel viene contestato il tentato omicidio aggravato dalla premeditazione dai motivi abietti. I pm hanno trasmesso la richiesta di convalida del fermo al che ora dovrà fissare l’interrogatorio di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano.

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Procura

In base ai reati contestati dalla Procura, i due fermati rischiano una condanna che varia dai 7 ai 20 anni di reclusione. I magistrati legano la premeditazione alla decisione dei due di tornare sul luogo della rissa dopo essere andati a prendere la pistola che, in base a quanto riferito da Lorenzo Marinelli, aveva nascosto in un terreno dopo averla trovata, a suo dire, per caso circa due mesi fa. I due, nel corso dell’interrogatorio svolto in Questura, hanno raccontato di avere trascorso le ultime notti fuori casa e in particolare da amici, di cui non hanno voluto rivelare i nomi, o anche in campi all’aperto.

“Io mi sono costituito e vado in carcere perchè è giusto che Manuel abbia giustizia”, ha fatto mettere a verbale Lorenzo Marinelli, difeso dall’avvocato Alessandro De Federicis, nel corso dell’interrogatorio svolto ieri in Questura nell’ambito dell’inchiesta sul ferimento di Manuel Bortuzzo. Per questa vicenda fermato anche Daniel Bazzano.

Nel corso degli interrogatori i fermati hanno ricostruito quanto avvenuto sabato notte davanti ad un pub del quartiere Axa. Bazzano ha affermato di non sapere che Marinelli fosse armato. “Gli ho detto ‘Lorenzo ma cosa hai combinato?, mi ha risposto ‘ora portami a casa da mio figlio”. Intanto gli agenti della squadra mobile di Roma cercano queste persone che avrebbero scatenato il grave ferimento del nuotatore di Gioia Sannitica.

 

Inoltre i due confessano al giudice :”Abbiamo scambiato persona. Volevamo colpire due pugili del clan Iovine, dei Casalesi con i quali avevamo avuto una rissa nel locale“.

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