Delitto del meccanico a Marano, le liti tra i fratelli Antonio e Castrese andavano avanti da tempo
Prima le urla, poi una chiara minaccia di morte e alla fine l’omicidio. Emergono dettagli sulla tragedia di ieri notte in via Sconditi, dove è stato ucciso il 45enne Antonio Capuozzo. Per l’omicidio è stato arrestato il fratello di 49 anni Castrese Capuozzo che si trova in carcere con l’accusa di aver sferrato i fendenti mortali. Il motivo del litigio, stando a quanto raccolto, sarebbe riconducibile ad questione economica per una cifra che s’aggirerebbe sui 10.000 euro.
“Ho sentito le grida loro e dei parenti, poi dopo poco è successo tutto, era poco dopo mezzanotte” racconta un vicino di casa. Si dicono “sorpresi, esterrefatti” altri inquilini di via Sconditi. A chiamare i carabinieri è stata Anna, moglie della vittima. Quando i militar sono arrivati sul posto, il fratello omicida era ancora lì. “Antonio era una brava persona, badava sempre ai figli – affermano – Noi il fratello qui non l’abbiamo mai visto. Una cosa è certa: non si capisce più nulla. Persone che ammazzano i fratelli, mamme che uccidono i loro figli. All’esterno dell’appartamento si sono ritrovati i parenti e i conoscenti dei Capuozzo, sconvolti per l’accaduto. “Io conoscevo il loro padre, sapevo che Antonio aveva un’officina ma c’erano rapporti tra noi” afferma un commerciante della zona. Sul posto ci sono ancora i militari dell’Arma della Compagnia di Marano diretti dal capitano Gabriele Lo Conte per interrogare i vicini