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giovedì, Aprile 18, 2024
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Omicidio Mario Cerciello Rega, il collega del vicebrigadiere: “Senza tesserino, disarmati e in bermuda”

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Continuano ad emergere particolari sconcertanti su quanto avvenuto il 26 luglio scorso, la notte in cui Mario Cerciello Rega perse la vita nel centro di Roma. Per l’omicidio del vicebrigadiere sono indagati gli americani Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, attualmente in carcere. A far luce tra i dubbi emersi attorno alla dinamica dell’accaduto arrivano nuovi dettagli. A rivelarli il collega del carabiniere ucciso, Andrea Varriale. Il carabiniere ha ammesso che lui e Cerciello quella sera erano in borghese, disarmati e senza tesserino di riconoscimento.

A riportare quello che avrebbe ammesso Varriale è il sito Open. «Anche la mia pistola era nell’armadietto. Eravamo in borghese con bermuda e maglietta, l’arma si sarebbe vista», avrebbe detto il militare al reggente della Procura. Una dichiarazione che contrasta con quanto ricostruito finora, ovvero che i carabinieri si sarebbero qualificati prima di presentarsi ai due giovani americani.

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