NAPOLI. Dolore, incredulità, sgomento. Gli amici e i conoscenti di Alessandro Napolitano non riescono a credere che quello crivellato di colpi all’interno di una Opel di colore grigio sia il 29enne di via Cupa Capodichino ucciso questa sera poco dopo aver chiuso il suo bar e prima di recarsi dalla madre. «Non capisco» afferma una conoscente del quartiere mentre un’altra stenta «a crederci» che la vittima dell’agguato dia Alessandro ricordato da altri amici come «un bravissimo ragazzo, educato, sempre con il sorriso sulle labbra e un grande lavoratore. Non è possibile gli sia toccata una fine così, che riposi in pace». Sul posto dell’agguato, avvenuto attorno alle 21, ci sono ancora gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di Scampia diretto dal primo dirigente Bruno Mandato. In via Cupa Capodichino, per i rilievi del caso, gli uomini della Scientifica che stanno repertando i bossoli della pistola che ha freddato Alessandro con ben 9 colpi di pistola di cui 2 alla nuca.
Miano in lacrime per Alessandro, gli amici del 29enne ucciso:”Non crediamo ai nostri occhi”
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