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giovedì, Aprile 25, 2024
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Mistero dietro la morte di Luca, una telefonata inguaia la fidanzata: «Lei ha chiamato gli assassini»

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L’omicidio di Luca Sacchi è sempre più un mistero: il racconto della fidanzata Anastasiya avrebbe troppi buchi e incongruenze, il che avrebbe portato la famiglia di Luca a scaricarla, secondo quanto affermato dai legali. «Impossibile difenderla a livello morale», avrebbero detto i parenti del 24enne ucciso a Roma.

Anastasiya, babysitter ucraina di nascita, è stata smentita nel suo racconto dalle immagini delle telecamere e anche da un testimone: aveva detto di essere con Luca al momento dello sparo che lo ha ucciso, ma non era così.

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Lo scrive Il Corriere della Sera, citando l’ordinanza di convalida dell’arresto dei due killer Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, che smentisce la sua versione dei fatti, tanto da far pensare a un’azione premeditata.

Del Grosso, anziché rispondere alla reazione di Sacchi nella tentata rapina, sarebbe sceso dall’auto già deciso a sparare. “Nessuna storia di droga”, ha sempre assicurato Anastasiya. Ma i tabulati telefonici – scrive Rinaldo Frignani – la inchioderebbero. La fidanzata di Luca Sacchi contatta in prima persona i due pusher di San Basilio.

L’ipotesi è che i due arrestati, la vittima e Anastasia stessero trattando un acquisto di droga, ipotesi che però è negata dai legali della famiglia di Luca. Intanto l’autopsia ha aggiunto un tassello al mistero: Luca Sacchi aveva lesioni a braccia e gambe procurate da un oggetto contudente, forse una mazza da baseball.

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