E’ originario di Napoli il giovane cuoco 30enne, Antonio Capone, trovato senza vita domenica 19 giugno nella sua camera d’albergo. Proprio nella stessa struttura dove il ragazzo lavorava, a Marina di Camerota, una nota località turistica in provincia di Salerno.
Ieri i colleghi di Antonio, pur sapendo che fosse la giornata di riposo del 30enne, si sono insospettiti quando hanno notato che, per tutta la mattinata, il giovane non avesse ancora lasciato la sua stanza. Così, raggiunta la sua stanza e una volta entrati, hanno assistito alla drammatica scena. Immediato l’intervento dei carabinieri della locale stazione, che hanno effettuato i rilievi del caso e ascoltato colleghi e titolare della struttura.
Sul luogo della tragedia è giunto anche il magistrato di turno della Procura di Vallo della Lucania, competente sul territorio. Insieme a quest’ultimo anche il medico legale, che ha effettuato un primo esame esterno sul corpo di Antonio. Per fare luce sulla vicenda e determinare con precisione le cause della morte del 30enne, l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’autopsia. Il cadavere di Antonio è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. E, intanto, proseguono anche le indagini dei militari dell’Arma, che al momento non escludono alcuna ipotesi.