Napoli è diventata una delle tante città simbolo della mobilitazione in solidarietà con la Global Sumud Flotilla e con la popolazione palestinese di Gaza. Non solo cortei e slogan, ma scioperi, blocchi e presidi che, nei prossimi giorni, continueranno a trasformare la città in un luogo di resistenza civile.
Proteste e blocchi
Il fermento era già iniziato nei giorni scorsi, con assemblee studentesche e appelli delle organizzazioni locali. Ma la tensione è esplosa con lo sciopero generale nazionale, a Napoli sono stati bloccati snodi strategici, dalla Stazione Centrale alle vie di collegamento urbano, con studenti e attivisti scesi in strada in cortei spontanei. Alcuni gruppi hanno raggiunto i binari della stazione, mentre altri hanno organizzato presidi in punti chiave del trasporto pubblico e della logistica cittadina.
Le associazioni e i collettivi hanno rilanciato un messaggio chiaro: “blocchi pacifici” come atto di protesta contro il blocco navale su Gaza. Non un gesto di puro disagio, ma un modo per collegare idealmente la città partenopea alle acque del Mediterraneo orientale.
Una mobilitazione che continua
Le manifestazioni non si fermano qui. Oggi, domani e sabato sono previsti nuovi momenti di protesta, con presidi, scioperi e cortei che interesseranno diverse zone della città. La mobilitazione napoletana si inserisce in un quadro nazionale: porti, università, infrastrutture e trasporti in tutta Italia si preparano a blocchi e astensioni dal lavoro in solidarietà con la flottiglia.
I sindacati di base, come l’USB, hanno annunciato che, in caso di attacco o blocco della Flotilla, lo sciopero diventerà immediato e generalizzato, andando oltre i preavvisi ordinari. Napoli, quindi, non è spettatrice, è parte attiva di una catena di azioni che attraversa il Paese.
Napoli da sempre città di pace
Da anni Napoli si presenta come “città di pace”. Lo ha dimostrato anche con azioni simboliche in mare, quando imbarcazioni con bandiere palestinesi hanno solcato il Golfo per lanciare un ponte ideale verso Gaza. Oggi, la città rinnova quella vocazione con gesti concreti, trasformando le piazze in spazi di solidarietà e resistenza.
Perché non è solo disagio
Blocchi, scioperi e rallentamenti possono sembrare disagi per la vita quotidiana. Ma il senso profondo è un altro, quello di non lasciare che Gaza resti un nome lontano. Ogni corteo, ogni presidio è un modo per dire che i diritti fondamentali – il diritto alla vita, alla libertà, alla dignità – non appartengono solo a qualcuno, ma a tutti e tutte.
Cosa può succedere nei prossimi giorni
Gli scioperi annunciati potranno interessare vari settori, dai trasporti alla scuola, dai servizi pubblici alla logistica portuale, con la possibilità di fermate improvvise qualora la flottiglia dovesse essere attaccata o bloccata. Alcuni sindacati, come l’USB, hanno già dichiarato che in quel caso la mobilitazione sarà immediata, anche senza preavviso.
Il rischio di momenti di tensione con le forze dell’ordine non è escluso, soprattutto nei pressi di blocchi improvvisati o presidi più partecipati. Per questo le autorità potrebbero ricorrere a misure straordinarie per garantire l’ordine pubblico, limitando gli accessi o vietando cortei in determinate zone della città. Ma gli attivisti restano fermi: la missione ha senso solo se la flotta arriverà davvero a Gaza.
Come partecipare responsabilmente
In questo contesto, informarsi e prepararsi è fondamentale. Chi vuole partecipare alle iniziative deve innanzitutto verificare gli orari e i luoghi ufficiali delle manifestazioni, seguendo i canali dei collettivi, delle università e dei sindacati che spesso pubblicano aggiornamenti in tempo reale. Seguire pagine social dedicate e informarsi con testate giornalistiche affidabili e autentiche.
Arrivare presto nei punti di ritrovo aiuta a orientarsi, perché i percorsi possono cambiare all’ultimo momento. È sempre utile avere con sé documenti, acqua, e telefono carico: le identificazioni sono frequenti e la giornata può essere lunga.
Il principio resta quello della non violenza: mantenere calma, non provocare, indietreggiare in caso di pressioni. È così che il messaggio acquista più forza. Anche seguire gli aggiornamenti in tempo reale attraverso canali affidabili – cronache locali, radio, social ufficiali dei movimenti – permette di capire dove spostarsi e come partecipare.
Chi non potrà esserci fisicamente, potrà comunque sostenere la mobilitazione condividendo notizie, post, immagini, perché anche la diffusione delle informazioni è fondamentale.
Infine, va ricordato che durante gli scioperi i trasporti pubblici funzionano solo in fasce di garanzia: a Napoli, ad esempio, sono state garantite le corse dalle 5:30 alle 8:30 e dalle 16:30 alle 19:30. Conoscere questi dettagli aiuta a muoversi senza farsi cogliere impreparati.


