Nella giornata di ieri un 58enne è giunto all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta, con mezzi propri, lamentando dolori al petto. Ma la struttura non ha un reparto di cardiologia. Nonostante i soccorsi dei medici di turno, è apparso chiaro che, senza le dovute cure, l’uomo non ce l’avrebbe fatta. Ma un medico, alla fine, ha preso una decisione che gli ha salvato la vita.
In mancanza del reparto specifico, e quindi delle apparecchiature necessarie, l’unica cosa che i dottori hanno potuto fare è stata un tracciato elettrocardiografico. Così hanno individuato la presenza di una pericolosa fibrillazione ventricolare. L’uomo doveva essere trasferito d’urgenza all’Ospedale del Mare, dove avrebbe ricevuto le giuste cure, ma il mezzo di trasporto del San Paolo era già impegnato, così il medico ha provveduto a contattare il 118.
LA DECISIONE DEL MEDICO
Ma i centralinisti del servizio gli hanno spiegato che avrebbe dovuto usufruire di un secondo servizio, di una convenzione che l’Asl Napoli 1 ha stipulato con la Italy Emergenza. Insomma, si parlava di cavilli burocratici mentre un uomo stava rischiando la vita nel lettino affianco. Paradossale. E sarà sembrato così anche al medico, che ha deciso di mandare a quel paese le scartoffie e pagare un mezzo specializzato di tasca propria per salvare la vita al 58enne. Giunta sul posto l’ambulanza privata, il medico ha caricato l’uomo a bordo, e ora sta ricevendo le cure necessarie ma non sembra sia più in pericolo di vita. Il San Paolo, come minimo, rimborserà la spesa al medico eroe.