C’è anche la descrizione di un summit di camorra nelle pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 24 membri di un’organizzazione di narcotrafficanti operante tra Campania e Lazio. A documentare quegli incontri gli uomini del G.I.C.O. della guardia di finanza: uno in particolare emerge come significativo dell’importanza assunta dal gruppo nel rifornire le piazze della ‘Napoli bene’, incontro tenutosi nella nota trattoria-gourmet Tufò di via Posillipo. A quel summit parteciparono Ciro Capasso, il figlio Antonio e altri membri dell’associazione, incontri finalizzati a concordare l’acquisto di
considerevoli quantitativi di cocaina.
Durante uno degli incontri monitorati dai finanzieri era presente Rosario Lumia (di Miano) che, dopo qualche giorno (precisamente il 16 maggio del 2018), fu arrestato poiché aveva occultato nell’abitacolo della sua autovettura oltre 33 chili di cocaina.