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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Colpo ai Notturno, la ‘reggenza’ affidata ai fratelli Raia: uno di loro stava per essere ucciso da Mennetta

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L’ultimo blitz contro il clan Notturno di Scampia ha evidenziato un cambio radicale nelle scelte gestionali del gruppo del ‘Bakù’. Con il pentimento di Gennaro Notturno e l’uccisione del giovane ras Nicola il gruppo è divenuto sempre più appannaggio dei fratelli Raia e in special modo del ras Costantino, uno di quelli che ha partecipato attivamente alla Terza Faida quando i Notturno, federati con gli Abete-Abbinante, hanno ingaggiato una dura guerra contro la Vanella Grassi e i suoi alleati, i Marino e i Leonardi. Insieme a lui i fratelli Umberto, Giovanni e Patrizio, quest’ultimo finito nel mirino del boss dei ‘girati’ Antonio Mennetta.

A rivelarlo è stato il collaboratore di giustizia Luca Cortese: «Patrizio Raia e Giovanni Staiano cognato di Raffaele Notturno più altri loro affiliati tra cui Carmine Ruffo, un certo Gabriele di cui non ricordo il cognome e Vincenzo Barbato si adoperavano per i traffici giù una comunità a Miano: loro sapevano che io era fratello dì Giovanni ‘o Cavallaro e cognato di Taekendò della famiglia Amato-Pagano. Quindi ci tenevamo a distanza e seppi però che costoro avevano impiantato un traffico di droga all’ingrosso. Il Mennetta venne a sapere che Patrizio Raiatornava a casa nei weekend e decise di ucciderlo. Mennetta mi mandò a chiamare per sapere qual auto usasse, se era armato eccetera. Io gli diedi le poche informazioni in mio possesso. Mennetta decise allora che Patrizio Raia dovesse essere seguito all’uscita dalla Comunità, nei pressi dell’Asse mediano. Nel mese di luglio. un pomeriggio sentii il rombo di numerose motociclette. Aprii la porta della mia stanza e mi trovai una pistola in faccia, puntatami da Cannavacciuolo ‘o topone, ed io dissi : levami questa pistola, sono il fratello di Ciruzzo. Improvvisamente mi riconobbe Antonio Trambarulo ‘o muntato, il quale disse: è un nostro compagno e volevano sapere dove stava Patrizio Raia. Poi venni a sapere da mio fratello che questi soggetti della Masseria Cardone dovevano sequestrare il Raia e condurlo alla Vanella Grassi. Il Raia si era nascosto sotto il letto in una stanza e quelli della Masseria Cardone se ne andarono. Dopo una mezzoretta viene mio fratello con due ragazzi e mi portano al circolo di Matuozzo dove vi erano un sacco di soggetti, tutti armati, della Vinella con Mennetta tutto arrabbiato che gridava che quelli della Masserua Cardone, erano degli incompetenti che si erano fatti fuggire Raia».

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