Gli omicidi del 35enne Francesco Immobile e del 29enne Raffaele Malvone rientrarono nel clima di tensione tra i clan di Torre Annunziata. La DDA di Napoli ha contestualizzato i due agguati contro i due cognati, avvenuti rispettivamente il 12 settembre del 2021 in via Vittorio Veneto e il 26 marzo 2023 in via Plinio, nelle indagini che hanno portato all’arresto di 18 tra ras e affiliati al clan Gionta.
L’organizzazione criminale, fondata dal boss-ergastolano Valentino Gionta, ha continuato a occuparsi di estorsioni ai commercianti e del traffico di droga, perciò si è scontrata con i rivali dei clan Gallo-Cavalieri e del IV Sistema del Parco Penniniello.
Le indagini sugli omicidi Immobile e Malvone
Per l’omicidio di Immobile veniva condannato all’ergastolo Pietro Pallonetto e a vent’anni l’altro co-imputato minorenne. La vittima 35enne era imparentata con un esponente dei Gallo, mentre il 29enne era stato condannato in via definitiva poiché organico allo stesso clan del cognato.
Le indagini del 2020 sul IV Sistema attestavano la vicinanza di Massimo Savino, ras dei Gionta arrestato martedì scorso, in particolare con gli autori dell’omicidio Immobile. Dopo l’omicidio Malvone, veniva intercettata una conversazione tra il ras dei Valentini, Gaetano Amoruso, e un suo parente dalla quale emergeva lo scontro contro il clan del Parco Penniniello: “Quelli hanno perso la testa… questi figli di ‘Pisiello’ perché comunque noi ce l’aspettiamo da quelli del Penniniello… me lo posso aspettare da tutti quanti“.
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