Doppia condanna per i boss della camorra dell’area Nord di Napoli. I giudici hanno condannato all’ergastolo Mariano Riccio, il ras degli Scissionisti che in breve tempo fece una scalata nelle gerarchie malavitose. Il massimo della pena gli è stato comminato da gup di Palma per essere stato il mandante dell’omicidio di Pasquale Malavita, ucciso il primo ottobre del 2010 a Giugliano. Carcere a vita anche per Fabio Magnetti, a capo dei cosiddetti ‘Girati’, per Alessandro Grazioso, considerato il killer, e trent’anni per Umberto De Vitale.
Riccio e Fabio Magnetti, esponenti apicali rispettivamente dei “Pagano” e della “Vanella Grassi”, sono ritenuti i mandanti dell’omicidio: la vittima si lamentava della gestione da parte del clan degli affari e dei pagamenti. Fabio Magnetti e Grazioso sono coloro che in sella a uno scooter raggiunsero la vittima uccidendola. Giuseppe Magnetti e Umberto De Vitale andarono poi a recuperare lo scooter e l’arma per farli sparire.
IL RACCONTO DEI PENTITI
Del commando faceva parte anche Mario Pacciarelli,uno dei pentiti che hanno contribuito a chiarire l’omicidio. Gli altri sono Rosario Guarino e Antonio Accurso.“Decidemmo di raccontare tutto (le lamentale sulla gestione degli affari illeciti, ndr) a Mariano Riccio, che mi disse: quello che volete fare voi va bene, siete la mia famiglia”, ha messo a verbale Rosario Guarinodetto “Joe banana”, uno dei capi della Vanella Grassi. «Raccontai a Mariano Riccio quanto mi aveva detto Pasquale Malavita e gli proposi di ucciderlo,secondo l’accordo che avevo già raggiunto con Fabio Magnetti, ma era necessaria l’autorizzazione di Mariano Riccio. Il quale aggiunse che Malavita si stava comportando male e dunque meritava di morire».