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Omicidio di camorra alla rotonda di Villaricca, ergastolo per i ras della Scissione: il delitto sancì la rottura con i Di Lauro

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Doppia condanna per i boss della camorra dell’area Nord di Napoli. I giudici hanno condannato all’ergastolo Mariano Riccio, il ras degli Scissionisti che in breve tempo fece una scalata nelle gerarchie malavitose. Il massimo della pena gli è stato comminato da gup di Palma per essere stato il mandante dell’omicidio di Pasquale Malavita,  ucciso il primo ottobre del 2010 a Giugliano. Carcere a vita anche per Fabio Magnetti, a capo dei cosiddetti ‘Girati’, per Alessandro Grazioso, considerato il killer, e trent’anni per Umberto De Vitale. 

Riccio e Fabio Magnetti, esponenti apicali rispettivamente dei “Pagano” e della “Vanella Grassi”, sono ritenuti i mandanti dell’omicidio: la vittima si lamentava della gestione da parte del clan degli affari e dei pagamenti. Fabio Magnetti e Grazioso sono coloro che in sella a uno scooter raggiunsero la vittima uccidendola. Giuseppe Magnetti e Umberto De Vitale andarono poi a recuperare lo scooter e l’arma per farli sparire.

L’epurazione interna voluta da Riccio e Magnetti, presi anche i basisti. Venne ucciso perché si lamentava troppo. Pasquale Malavita abitava in via Vittorio Emanuele. Condannato in primo grado dopo l’arresto per traffico di droga risalente all’8 febbraio 2006, da tempo era libero e non era finito più nel mirino degli investigatori. La sua presenza alla rotonda di “Maradona” non meravigliò i carabinieri: pur frequentando in particolare le Case Celesti a Secondigliano, aveva amicizie anche in quella parte della provincia .L’agguato non a caso avvenne in un luogo mai affollato.

IL RACCONTO DEI PENTITI

Del commando faceva parte anche Mario Pacciarelli,uno dei pentiti che hanno contribuito a chiarire l’omicidio. Gli altri sono Rosario Guarino e Antonio Accurso.“Decidemmo di raccontare tutto (le lamentale sulla gestione degli affari illeciti, ndr) a Mariano Riccio, che mi disse: quello che volete fare voi va bene, siete la mia famiglia”, ha messo a verbale Rosario Guarinodetto “Joe banana”, uno dei capi della Vanella Grassi. «Raccontai a Mariano Riccio quanto mi aveva detto Pasquale Malavita e gli proposi di ucciderlo,secondo l’accordo che avevo già raggiunto con Fabio Magnetti, ma era necessaria l’autorizzazione di Mariano Riccio. Il quale aggiunse che Malavita si stava comportando male e dunque meritava di morire».

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