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sabato, Aprile 20, 2024
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Omicidio miez’ all’Arco, le tensioni tra il clan Di Lauro e i Marino dietro l’agguato

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Gli arresti e la morte di alcuni componenti della famiglia Di Lauro hanno costretto il clan a cambiare pelle, nonostante ciò i Milionari mantengono un notevole forza criminale che continuano ad esercitare dalla loro storica roccaforte situata tra il rione del Terzo Mondo e la cosiddetta zona e miez’ all’Arco. Il padrino-fondatore Paolo Di Lauro (leggi approfondimento) iniziò come magliaro e poi divenne uno dei più potenti narcotrafficanti della camorra.

La svolta avvenne agli inizi degli anni ’80 quando Ciruzzo ‘o Milionario uccise il capoclan secondiglianese Aniello La Monica, infatti, da quel momento iniziò a creare un potente impero criminale al quale aderirono inizialmente i suoi uomini di fiducia e le loro famiglie. Quindi ai suoi fedelissimi vennero affidate le piazze di spaccio dislocate tra i quartieri di Scampia-Secondigliano e i limitrofi comuni di Napoli nord.

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LA SVOLTA DELLA PRIMA FAIDA DI SCAMPIA

Nell’ottobre 2004 si creò una spaccatura tra i figli di Paolo e i suoi storici alleanti, infatti, da quella rottura nacque una sanguinosa faida che si concluse con la vittoria degli Scissionisti. Da quel momento ci fu un ribaltamento di ruoli, infatti, gli ex colonelli costrinsero i Di Lauro ad un forte ridimensionamento economico e territoriale.

Dunque dopo le faide i Milionari hanno dovuto, giocoforza, compiere un riassetto dell’organizzazione dovuto anche dagli arresti di Paolo, Cosimo e Marco. All’interno del clan regge, comunque, la regola di successione del comando del clan al figlio più grande che si trova in stato di libertà.

LE TENSIONI TRA I DI LAURO E I CLAN VICINI

La Dia ha ricostruito il mutamento condotto dai Di Lauro sottolineandone il cambio di strategia da parte dei vertici del clan. Nell’ultima relazione semestrale, inoltre, c’è un riferimento chiaro all’omicidio di Luigi Giuseppe Fiorillo, 19enne ucciso in un agguato in via dell’Arco il 9 ottobre 2021.

Il sodalizio defilato sul piano militare rispetto al passato è molto attivo nel riciclaggio anche all’estero degli ingenti capitali illeciti accumulati negli anni, nonché nei più tradizionali traffici illegali quali usura, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti. Attività che servono a garantire al sodalizio una sopravvivenza territoriale anche simbolica poiché in qualche caso messa in discussione dalle mire espansionistiche di clan come i Marino delle Case Celeste. In tale dinamiche andrebbe inquadrato l’omicidio di un soggetto considerato vicino ai Di Lauro avvenuto il 9 ottobre 2021 in Via dell’Arco territorio in pieno controllo del clan“.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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