Sta per arrivare la parola fine sulla vicenda del barbaro omicidio di Ciro Guarente. Oggi c’è stata l’udienza in Cassazione per Francesco De Turris, accusato di concorso in omicidio aggravato per la morte di Vincenzo Ruggiero. La sentenza dovrebbe arrivare, come ha precisato Maria, la mamma di Vincenzo, anche lei presente a Roma, per l’inizio della prossima settimana. “Spero nella riconferma della pena anche per lui”, ha scritto la donna sui socia. Ricordiamo che De Turris in appello è stato condannato all’ergastolo con un anno di isolamento diurno. E’ accusato di aver fornit ola pistola calibro 7,65 con la quale Ciro Guarente uccise Vincenzo Ruggiero, 25enne attivista LGBT.
Questa la sentenza emessa dalla Corte d’Assise del tribunale di Napoli nei riguardi del 53enne di Ponticelli (Na) condannato quale complice di Ciro Guarente per l’omicidio di Vincenzo Ruggiero il 7 luglio 2017. De Turris cedette infatti all’ex dipendente civile della Marina militare la pistola calibro 7,65 utilizzata per uccidere l’attivista 25enne. «Questo verdetto sicuramente non mi ridà mio figlio – ha commentato il papà di Vincenzo -. Ma si è esaudito il mio primo desiderio: la giustizia terrena. Ora aspetto la giustizia divina».
Guarente era stato già condannato all’ergastolo il 26 settembre 2018 per omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere.
I resti furono ritrovati dai carabinieri sotto un massetto di cemento, nel punto dove solitamente c’era il cane da guardia, ma qualche frammento osseo della testa e di un braccio non è ancora stato rinvenuto. Guarente, ex marinaio, era geloso del fatto che la sua fidanzata, la trans Heven Grimaldi, convivesse in quel periodo con Ruggiero ad Aversa, e pensò di vendicarsi dell’attivista gay. Dopo aver cercato di depistare le indagini, Guarente (difeso da Dario Cuomo) ha però confessato il delitto e ha collaborato con gli inquirenti della Procura di Napoli Nord indicando il complice che gli aveva dato la pistola, una calibro 7,65, usata per il delitto, Francesco De Turris, arrestato e condannato all’ergastolo in un diverso processo.