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La Polpost pentra si è trovata di fronte un giovane che, all’insaputa della famiglia, elargiva somme di denaro a una donna virtuale creata su Facebook allo scopo di trovare internauti da truffare. I falsi profili accertati sono complessivamente tre. I truffatori sono stati identificati e rintracciati grazie i file di Log, forniti da Facebook, gli indirizzi Ip e i contratti con le compagnie telefoniche.
In un’occasione la vittima ha creduto di parlare con il padre della promessa sposa che lo ha minacciato, anche di morte, se non avesse inviato altri soldi per coprire le spese del matrimonio.
Per questo si configura anche il reato di estorsione. Il Sostituto procuratore non esclude che possa essere ipotizzato, in aggiunta, il reato di circonvenzione di incapace per il quale è necessario, oltre alla documentazione medica già acquisita, una perizia. Durante la conferenza, a cui hanno partecipato il Procuratore Capo Carlo Fucci e il dirigente della Polpost Tommaso Vecchio, sono state mostrate delle immagini relative ai tre arrestati mentre si recano a prelevare, dalle loro postepay, il denaro appena versato dalla vittima.
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