venerdì, Agosto 15, 2025
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Racket a Napoli, commercianti denunciano crescita del fenomeno: “Molto grave”

Un questionario realizzato l’anno scorso in un dossier di Libera e presentato a Napoli, ha posto l’attenzione sulla diversa percezione del fenomeno del racket in città come Torino, Firenze e Napoli. Alla domanda se esista un problema di pizzo nelle rispettive città, il 44,33% degli intervistati a Napoli ha risposto che il problema è “abbastanza” serio. A questa percentuale segue il 9,28% degli intervistati che, invece, considera il problema “molto” grave.

I dati emersi sul fenomeno del racket a Napoli

L’associazione Libera ha somministrato il questionario a operatori economici delle tre città. Si è discusso in merito al motivo principale per cui le vittime di estorsione non denunciano suddetta violenza. Si deduce che questo fenomeno risieda nella paura di ritorsioni personali o familiari, indicata dal 51,11% a livello nazionale. Anche Roberta Gaeta, consigliera regionale della Campania e componente della commissione Antimafia e Beni Confiscati, ha espresso la sua opinione in merito al fenomeno del racket e ai risultati prodotti dal questionario. “C’è ancora tanto lavoro da fare. Gli strumenti ci sono: alla politica spetta conoscere i dati per poter programmare. Questo è anche l’obiettivo per cui oggi, grazie alla proposta di Libera, ho voluto fortemente la presenza di chi queste indagini le ha portate avanti, di chi è sui territori. E che ci potrà dare le linee guida per programmare e quindi legiferare in questo senso” ha concluso la consigliera.

La partecipazione al questionario di Libera

Diverse anche le percentuali di quanti hanno accettato di rispondere alle domande di Libera in merito al fenomeno del racket. A Torino, a fronte di 488 somministrati, sono stati restituiti compilati 218 questionari (44,6% di riscontro positivo da parte degli esercenti). Nella città di Firenze, invece, sono stati somministrati 398 questionari e tra questi 133 sono stati compilati (33,4%), ma solo 97 validamente completati ai fini dell’indagine (24,3%). A Napoli sono stati somministrati 470 questionari e di questi 97 sono stati restituiti completati (20,6%).