Sono stati condannati tutti con pene che vanno dagli 8 ai 5 anni di reclusione i quattro estorsori del clan De Rosa, arrestati un anno fa dai carabinieri di Qualiano. Il processo con rito Abbreviato ha visto gli imputati accusati di estorsione aggravata da metodo e finalità mafiose: Agostino Ciccarelli, detto bombolone, di Giugliano, Salvatore Sigillo, detto totore dei telefonini,di Qualiano Antonio Bevilacqua, Raffaele Palma di Giugliano.
I fatti
Secondo la ricostruzione degli inquirenti per quattro volte n si sono presentati da un imprenditore edile di Qualiano evocando la loro appartenenza al clan De Rosa e, a forza di violenze, minacce e intimidazioni, lo hanno piegato a consegnare 500 euro. Si trattava, però, solo di un anticipo della richiesta estorsiva totale: l’uomo, infatti, avrebbe dovuto pagare 10mila euro per continuare a lavorare tranquillamente con la sua impresa nell’immobile, per altro, di sua proprietà. Fondamentale si è dunque rivelata la denuncia dell’imprenditori che ha svelato agli inquirenti termini e modalità attraverso cui gli uomini del clan De Rosa taglieggiavano le vittime.
L’associazione antiracket
Soddisfatta della sentenza di condanna l’associazione Fai che si è costituita parte civile nel processo. “Oggi denunciare il pizzo conviene alle vittime perché sono tutelati e non sono più soli. Oggi chi non si ribella non può più trovare giustificazione nella paura perché finalmente c’è tutela”.