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giovedì, Maggio 2, 2024
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Racket al mercato ittico, arrestato anche l’ex pentito di camorra

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Ieri mattina la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Salerno su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 5 soggetti. Sono indagati a diverso titolo per i reati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, rapina aggravata dall’uso delle armi, ricettazione, porto e detenzione illegali di arma comune da sparo, nonché detenzione di hashish.

Dalle indagini sarebbe emerso il tentativo, posto in essere da alcuni soggetti, alcuni dei quali già condannati per reati di criminalità organizzata, di aggredire taluni grossisti del locale mercato ittico.

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TENTATIVO DI ESTORSIONE

Alla individuazione dei responsabili dei reati, tutti sottoposti alla misura custodiale in carcere, ad eccezione di un solo destinatario degli arresti domiciliari, si è pervenuti sulla scorta delle emergenze probatorie, evidentemente da sottoporre al vaglio dibattimentale, che hanno consentito di individuarli come verosimili autori di un tentativo di estorsione commesso ai danni del titolare di uno dei punti vendita all’ingrosso.

Secondo la ricostruzione fatta propria dal giudice, la vittima, un commerciante del mercato ittico di Salerno, avrebbe ricevuto messaggi telefonici minatori nel mese di marzo 2021 dopo aver subito una rapina nel precedente mese di gennaio, nel corso della quale, percossa con un tubolare in ferro, avrebbe subito la sottrazione di 40mila euro e di un orologio marca Rolex. Al fine di rappresentare la provenienza delle richieste, la vittima medesima sarebbe stata convocata ad un incontro nel corso del quale la pretesa sarebbe stata esplicitata con la chira metodologia mafiosa. Secondo quanto ritenuto da Giudice per le indagini preliminari, avrebbero anche consentito di cogliere la matrice camorristica del delitto.

ARMI E DROGA

Due degli indagati risultano già detenuti poiché sottoposti a fermo di indiziato di delitto nel mese di agosto 2021 per il reato di detenzione di armi, aggravato dal metodo mafioso. Un altro risulta gravato da precedenti penali in materia di armi e stupefacenti. Gli stessi soggetti, unitamente ad un altro concorrente identificato, sono stati individuati come responsabili della violenta rapina commessa in precedenza nei confronti dell’imprenditore, messa in stretta connessione con la successiva richiesta estorsiva.

IL CLAN PANELLA-D’AGOSTINO

Due dei soggetti tratti in arresto, uno dei quali è stato destinatario il 13 aprile 2021 di un agguato armato che ne ha portato al ferimento e per il quale sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto Rosario Giugliano e Nicola Francese, avrebbero rappresentato alla vittima di operare per conto di un altro dei soggetti arrestati a carico del quale, peraltro, la stessa Procura della Repubblica non ha ritenuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza quanto all’episodio estorsivo, già condannato per la sua appartenenza, in qualità di promotore e direttore, al clan Panella-D’Agostino.

LA FIGURA DI ROSARIO ‘O MINORENNE

Rosario Giugliano già condannato con sentenza irrevocabile per numerosi omicidi ed estorsioni, nonché per partecipazione alla associamone mafiosa di tipo camorrista capeggiata da Carmine Alfieri e, in particolare, della sua articolazione riferibile a Pasquale Galasso. ‘O Minorenne risulta avere accumulato condanne per complessivi anni 227, mesi 7, giorni 28 di reclusione. Come emerge dalla sentenza del novembre 2000 emessa dalla I Sezione della Corte d’Assise di Napoli, risulta partecipe della cosiddetta  “strategia della dissociazione”. Giugliano venne scarcerato l’8 marzo 2020 dopo aver usufruito di vari periodi di semilibertà e detenzione domiciliare.

Lo scorso dicembre la Squadra Mobile di Salerno e dal Reparto Territoriale Carabinieri di Nocera Inferiore, hanno colpito i clan Fezza-De Vivo di Pagani e Giugliano di Poggiomarino, organizzazioni capeggiate da soggetti, la cui federazione si ritiene costruita attorno alla figura di Rosario Giugliano detto “il minorenne” grazie agli storici rapporti di alleanza che da sempre lo legano ai vertici delle famiglie di maggior spicco della criminalità paganese, cui gli odierni indagati d’altronde appartengono.

Sgominato il nuovo clan del fedelissimo dei boss Alfieri e Galasso: 25 arresti

 

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