sabato, Luglio 19, 2025
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Racket per il clan di Villaricca, sconto di pena per tre giovani esattori

Duemila euro tre volte l’anno per sostenere le famiglie dei carcerati. Era la richiesta estorsiva che i giovani rampolli del clan Ferrara-Cacciapuoti facevano ai titolari di un hotel a Villaricca su via Campana.

Luigi Ciccarelli (difeso dall’avvocato Luigi Poziello), Antonio Maglione (difeso dall’avvocato Massimo Montanaro) e Antonio Mallardo (difeso dagli avvocati Giovanni Nappa e Luigi Poziello), erano stati condannati in primo grado, con il rito abbreviato, alla pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione per estorsione aggravata consumata, con l’aggravante del metodo mafioso.

La corte di appello di Napoli, accogliendo le arringhe difensive, ha rideterminato la pena in anni 4 di reclusione, che i tre giovani continueranno a scontare agli arresti domiciliari.

Il fatto

Dopo la denuncia e le indagini dei carabinieri della Compagnia di Giugliano, però, per gli estorsori sono scattate le manette. A finire in carcere Antonio Mallardo, Luigi Ciccarelli e Antonio Maglione.

Si presentano nella hall dell’hotel per ben quattro volte, pretendendo 6mila euro l’anno (da suddividere in tre tranche da 2mila euro a Natale, Pasqua e Ferragosto). L’incubo per i titolari della struttura alberghiera è iniziato il 20 dicembre 2023 quando uno sconosciuto si reca nella reception e chiede espressamente il versamento di una somma di danaro per “le famiglie dei carcerati di Villaricca”.

Lo stesso esattore si rifà vivo il 5 gennaio successivo, e di fronte all’offerta di 200 euro da parte di uno dei titolari, lancia le banconote all’aria e sbotta: “Io ci piscio sopra i 200 euro. Io cerco 2mila, 2mila e 2mila”. I titolari dell’albergo non cedono ai ricatti e pochi giorni dopo presentano denuncia ai carabinieri.

L’arresto in flagranza

Passano due mesi e nella hall, a inizio marzo, si presentano due facce nuove. Si tratta di Antonio Maglione, figlio di Giuseppe Maglione detto Nino d’Angelo, noto esponente del clan Ferrara-Cacciapuoti, e di Antonio Mallardo. Rinnovano la richiesta estorsiva. La somma pretesa non cambia: 2mila euro ogni quattro mesi.

I titolari neanche questa volta cedono alle pressioni dei malviventi e si rivolgono di nuovo alle forze dell’ordine. Mallardo, ignaro della denuncia sporta dagli albergatori, si ripresenta il 19 marzo scorso. Nelle sue mani verranno materialmente versati i soldi della tangente che faranno scattare per luil’arresto in flagrante.

All’esterno dell’hotel, il giovane del clan troverà ad aspettarlo i carabinieri della sezione operativa di Giugliano.
Per gli altri due, invece, Maglione e Ciccarelli, le manette sono scattate lo scorso 25 marzo dopo l’ordinanza di custodia cautelare emanata dalla Procura di Napoli Nord.

A eseguire il provvedimento i militari dell’Arma. Risponderanno di associazione di stampo mafioso per delinquere finalizzata all’estorsione.