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giovedì, Aprile 25, 2024
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La latitanza dorata di Raffaele Imperiale, spendeva 400mila euro al mese

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Raffaele Imperiale spendeva 400mila euro al mese per condurre la sua latitanza a Dubai. Stile di vita da ‘sceicco’ condotto fino al 4 agosto scorso quando lo individuarono le forze dell’ordine. Il 46enne era in fuga dal 2016 e trascorreva la latitanza in una villa sontuosa nella capitale degli Emirati Arabi Uniti. Secondo le autorità italiane Imperiale spendeva cifre folli per mantenere il suo stile di vita sfarzoso.

IMPERIALE E LA PRESENZA AL MATRIMONIO

Nel 2017 proprio una segnalazione della Dea statunitense avrebbe indicato la presenza di Imperiale tra gli invitati al matrimonio del presunto ‘re’ della droga irlandese Daniel Kinahn. Lello Ferrarelle sarebbe stato individuato insieme al boss bosniaco all’hotel Burj Al Arab di Dubai.

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Infatti i documenti della DEA inviati alla polizia olandese rivelavano un presunto cartello di super-droga guidato da Imperiale, Ridouan Taghi, ex criminale più ricercato olandese e ora in prigione, Daniel Kinahan, presunto re della droga irlandese, e Edin Gačanin, narcotrafficante  bosniaco. La DEA considera questo uno dei 50 più grandi cartelli della droga al mondo. Si tratterebbe di un monopolio virtuale sulla cocaina peruviana e il controllo di circa un terzo del commercio di cocaina in Europa

I CONTATTI CON I CLAN DI NAPOLI

La carriera criminale di Lello Ferrarelle iniziò ad Amsterdam dove aveva un fratello maggiore, quest’ultimo morì nel 1996 lasciandogli una caffetteria. Lì vendeva droghe leggere e sembra che sia stato coinvolto nel traffico di cocaina su larga scala insieme all’olandese Rick van de Bunt.

Negli anni ’90 Imperiale venne presentato da Antonio Orefice, esponente del clan Moccia, a Elio Amato, fratello di Raffaele Amato: all’epoca uno dei più grandi narcotrafficanti del clan Di Lauro. Imperiale iniziò a guadagnare milioni di dollari, infatti, divenne il punto di riferimento dell’organizzazione dei Milionari che si occupava direttamente dei cartelli del narcotraffico in Perù, Ecuador e Colombia.

“Estradate Raffaele Imperiale”, la richiesta del ministro Cartabia agli Emirati Arabi

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