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Ramondino ucciso e bruciato a Pianura, il pentito: “Vi dico tutto”

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I verbali del nuovo pentito Domenico Di Napoli stanno squarciando il velo di omertà a Pianura. L’ex capo-piazza del clan Marsicano ha parlato dell’omicidio di Gennaro Ramondino, lo scorso settembre in Questura, confessando di aver agito per evitare che il corpo della vittima venisse ritrovato all’interno della sua piazza di spaccio. Di Domenico è indagato per la distruzione del corpo del giovane.

Agli agenti il collaborare di giustizia ha dichiarato, dunque, che al momento dell’omicidio del giovane, commesso dal minore P.I, erano presenti anche Nunzio Rizzo ed Paolo Equabile. Dunque i due indagati lo avrebbero aiutato a trasportare, occultare e distruggere il cadavere della vittima.

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Io ero presente quando è avvenuto il fatto perché l’omicidio è avvenuto in uno scantinato dove è allestita una piazza di spaccio da me gestita. Precisamente questo posto si trova in via Comunale Napoli. Gennaro Ramondino non spacciava presso la mia piazza né lui né P.I perché loro lavoravano per Massimo Santagata (non indagato per la morte di Ramondono ndr) autonomamente… Nello scantinato al momento dell’omicidio c’erano Pasquale I., L.I, Nunzio Rizzo, Paolo Equabile, io e Gennaro Ramondino.“.

Gli arresti per l’omicidio Ramondino

Si è chiuso il cerchio sulla tragica morte di Gennaro Ramondino, 20enne considerato uomo di fiducia di un baby boss emergente della camorra partenopea, avvenuta lo scorso primo settembre. Altri due arresti sono stati effettuati dalla polizia, accusati di distruzione di cadavere aggravato dal metodo mafioso. Si tratta di Nunzio Rizzo e Paolo Equabile, 30 e 28 anni, entrambi del Rione Traiano. Il giovane fu ucciso a colpi di pistola mentre si trovava all’interno di un sottoscala adibito a piazza di spaccio.

Per la sua morte, nei mesi scorsi, personale della Squadra Mobile di Napoli aveva già tratto in arresto sia il presunto autore materiale dell’omicidio, sia un altro soggetto indiziato di favoreggiamento personale e distruzione di cadavere aggravati dal metodo mafioso.

Il profilo del pentito Di Domenico

Una ventina di pagine di verbali. Più che sufficienti a svelare l’organigramma del clan Esposito-Marsicano, lo stesso da cui ha deciso di staccarsi dopo l’arresto per l’omicidio di Gennaro Ramondino (anche se è bene precisare che non è indagato per l’omicidio ma per aver bruciato il corpo del giovane ras) per iniziare una nuova vita da collaboratore di giustizia.

Le dichiarazioni di Di Napoli spiegano molte cose sugli ultimi assetti criminali di Pianura e sulla spaccatura in atto avvenuta nello stesso periodo nel gruppo di via Comunale Napoli. ‘Mimmo’ ha fatto nomi e cognomi degli affiliati svelando anche retroscena fin qui inediti.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.