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sabato, Aprile 20, 2024
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“Aiuto mammina, vuole fare una strage”, il terrore dei bimbi scampati al rogo del bus a San Donato Milanese

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Voglio farla finita, vanno fermate le morti nel Mediterraneo‘. E’ quanto avrebbe detto Ousseynou Sy47enne senegalese di origine ma italiano dal 2004, che ha sequestrato un autobus di cui era alla guida a San Donato Milanese, con a bordo una cinquantina di studenti, e poi, dopo aver forzato un blocco, gli ha dato fuoco, minacciando di uccidersi. E’ stato fermato dai carabinieri dopo che aveva già versato benzina all’interno del mezzo. Non risultano feriti, ma ci sono 14 intossicati in ospedale (dodici ragazzini e due adulti). Sy dopo aver sequestrato il mezzo si era diretto verso l’aeroporto di Linate. Dopo esser stato bloccato, l’uomo è sceso dal pullman con in mano un accendino e ha dato fuoco al mezzo, mentre i carabinieri salvavano dalla parte posteriore i ragazzi dopo aver rotto i finestrini.

Ad un certo punto Sy avrebbe cambiato percorso e, rivolgendosi agli studenti con in mano un coltello, avrebbe detto: “Andiamo a Linate, qui non scende più nessuno”. A quel punto uno degli studenti a bordo ha chiamato con il cellulare i genitori che, a loro volta, hanno avvisato i carabinieri. Immediatamente sono scattati una serie di posti di blocco mentre le pattuglie hanno raggiunto il mezzo. L’autista a quel punto ha forzato uno sbarramento dei carabinieri, speronando le auto, ma ha perso il controllo: il bus ha rallentato e poi è finito contro il guardrail. A quel punto Sy ha cosparso il mezzo di benzina e ha dato fuoco con un’accendino, ma i militari sono riusciti a mettere in salvo studenti e professori.

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È durato poco meno di 40 minuti il viaggio del terrore dei 51 studenti.

Sequestro di persona, strage, incendio e resistenza. Sono i reati al momento ipotizzati nei confronti dell’autista. Anche se non è ancora formalmente aperto un fascicolo, le indagini sono coordinate dal pm di Luca Poniz, sul posto per i rilievi.

Secondo quanto riferito dai carabinieri, i ragazzi all’interno del bus sequestrato sarebbero stati legati da un’insegnante su ordine di Ousseynou Sy. La docente ha però legato i polsi solo di 4-5 ragazzi con delle fascette di plastica in modo molto blando, dando loro la possibilità di slegarsi facilmente.

I ragazzi sono tutti in codice verde, uno degli adulti è stato trasportato in codice giallo alla clinica De Marchi. “Nessuno”, spiegano dal 118, è ferito. In tutto sono stati 23 i bambini visitati sul posto in cui è stato dato alle fiamme l’autobus che avrebbe dovuto riportarli a scuola dopo l’attività sportiva. I ragazzini, che frequentano le medie, sono stati portati nella palestra dell’istituto Margherita Hack di San Donato Milanese, in attesa dell’arrivo dei genitori e con supporto psicologico.

L’uomo aveva dei precedenti penali.

“La cosa importante è la felice risoluzione di un evento, che poteva portare a un epilogo tragico, grazie al coraggio dei ragazzi che sono stati veramente bravi”: è quanto ha detto Luca De Marchis, comandante provinciale dei Carabinieri di Milano. De Marchis ha spiegato che ”l’uomo non era armato” e “non ha legato i ragazzini”.

Dopo la telefonata di un alunno al 112, l’autobus sequestrato da Ousseynou Sy è stato intercettato da tre pattuglie dei carabinieri ma non si è fermato e ha speronato una macchina colpendone poi altre due “senza provocare feriti”, ha spiegato il comandante dei carabinieri parlando di “momenti durati pochi minuti ma molto concitati”. L’uomo, sposato e poi separato con un donna italiana, con due figli di 12 e 18 anni, aveva “qualche precedente del 2007 e del 2011 al momento non ci risultano precedenti specifici di questa matrice”.

LA TESTIMONIANZA – Ci ha ammanettati e ci minacciava. Diceva che se ci muovevamo, versava la benzina e accendeva il fuoco. Continuava a dire che le persone in Africa muoiono e la colpa è di Di Maio e di Salvini. Poi i carabinieri ci hanno salvati”. Questo è il racconto di una ragazzina che era sul bus.

Perquisita la casa a Crema di Ousseynou Sy. 

“Un senegalese con cittadinanza italiana al volante di uno scuolabus, con precedenti per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale – ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Salvini -, ha dirottato il mezzo e infine gli ha dato fuoco. È successo in provincia di Milano. L’uomo è stato arrestato. In questo momento le Forze dell’Ordine stanno perquisendo la sua abitazione. Voglio vederci chiaro: perché una persona con simili precedenti guidava un pullman per il trasporto di ragazzini?”. 

 

«Aiuto mamma, l’autista ci minaccia. Ha detto che non ci porta a scuola, che va a Linate e fa una strage». Sono le prime concitate telefonate arrivate ai genitori dai bimbi che erano a bordo del bus dirottato sulla strada provinciale 415 all’altezza di San Donato Milanese (Milano). Grazie al loro coraggio è stata evitate una strage.

«Ci ha preso i telefoni ma un compagno è riuscito a tenerlo. Eravamo ammanettati con le fascette da elettricista. Ci diceva che non succederà niente e ogni volta minacciava di versare la benzina», ha detto uscendo dalla palestra dell’Istituto Margherita Hack una delle ragazzine sequestrate.

La zia di un’altra delle alunne che erano sul bus, Elisabetta, ha raccontato che la nipote le ha riferito «che il sequestratore ha detto agli insegnanti di legare i bambini, ha sequestrato tutti i telefoni». «Ha detto anche che voleva andare a Linate», ha confermato la donna. «Ora i bambini – ha concluso – sono più tranquilli di noi».

«I ragazzi sono stati veramente bravi», ripete Luca De Marchis, comandante provinciale dei Carabinieri di Milano, commentando quanto è avvenuto oggi a San Donato Milanese. De Marchis ha spiegato che «l’uomo non era armato» e «non ha legato i ragazzini» ed è ora indagato per strage e sequestro di persona.

«Aiuto mamma, l’autista ci minaccia. Ha detto che non ci porta a scuola, che va a Linate e fa una strage». Sono le prime concitate telefonate arrivate ai genitori dai bimbi che erano a bordo del bus dirottato sulla strada provinciale 415 all’altezza di San Donato Milanese (Milano). Grazie al loro coraggio è stata evitate una strage.

«Ci ha preso i telefoni ma un compagno è riuscito a tenerlo. Eravamo ammanettati con le fascette da elettricista. Ci diceva che non succederà niente e ogni volta minacciava di versare la benzina», ha detto uscendo dalla palestra dell’Istituto Margherita Hack una delle ragazzine sequestrate.

La zia di un’altra delle alunne che erano sul bus, Elisabetta, ha raccontato che la nipote le ha riferito «che il sequestratore ha detto agli insegnanti di legare i bambini, ha sequestrato tutti i telefoni». «Ha detto anche che voleva andare a Linate», ha confermato la donna. «Ora i bambini – ha concluso – sono più tranquilli di noi».

«I ragazzi sono stati veramente bravi», ripete Luca De Marchis, comandante provinciale dei Carabinieri di Milano, commentando quanto è avvenuto oggi a San Donato Milanese. De Marchis ha spiegato che «l’uomo non era armato» e «non ha legato i ragazzini» ed è ora indagato per strage e sequestro di persona.

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