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venerdì, Aprile 19, 2024
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Scandalo Soumahoro, la famiglia del ‘parlamentare dei braccianti’ coinvolta nell’inchiesta su sfruttamento dei migranti

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La procura di Latina si è espressa sul caso Coop-Soumahoro a seguito di alcune segnalazioni, ad aggravare la posizione del ‘parlamentare dei braccianti’ arrivano anche alcune indiscrezioni dalla Caritas. Aboubakar Soumahoro, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, è finito al centro dell’inchiesta che indaga su sua suocera Marie Therese Mukamitsindo. La reputazione del deputato, da sempre schierato a favore dei braccianti, negli ultimi giorni sta perdendo la “limpidezza” che da sempre lo contraddistingue.

La nota della procura

La procura di Latina, a seguito di alcuni accertamenti apportati, ha chiarito tramite una nota le indagini sul caso Coop. “Le indagini sono in corso con riferimento a temi investigativi diversi e complessi che concernono, in generale, l’impiego dei fondi erogati, i rapporti con l’erario, i rapporti con i dipendenti, i soggetti coinvolti. Gli accertamenti provengono da notizie e comunicazioni pervenute da una pluralità di fonti, di natura pubblica e privata, e si articolano attraverso il dovuto rigoroso vaglio ed approfondimento di ogni notizia e comunicazionecita la nota.

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Bisognerà aspettare gli sviluppi dell’indagine per capire in che direzione la figura di Soumahoro andrà. Per il momento però il deputato ha preferito sospendersi dal partito di appartenenza Verdi-Si. “Mi sono autosospeso perché credo fermamente nei valori dell’integrità, ma anche per rispetto e tutela della storia che mi porta qui, che non è solo la mia ma di tante migliaia di persone. Per questo sono giunto a questa decisione” spiega.

L’autosospensione di Soumahoro

Non è di certo facile la posizione di Soumahoro al momento, il parlamentare dei braccianti presentatosi come un “lottatore” per i diritti, si trova al centro di indagini che lo accusano di quello che in genere accusa lui. Lo stress ha infatti portato Soumahoro a diffondere un video sfogo in cui piangeva, video del quale poi però si è pentito. “Non farei mai più quel video, è stata una debolezza. Vorrei chiedere scusa a tutte le persone che conoscono me, Aboubakar, per quelle lacrime” confessa.

L’autosospensione di Soumahoro è stata annunciata dai leader del suo partito: “con la massima libertà, Aboubakar Soumahoro ci ha comunicato la decisione di autosospendersi dal gruppo parlamentare“. La decisione dell’autosospensione è stata, precisano i leader, rispettata seppur considerata “non dovuta”. Il partito sembra infatti non aver perso la fiducia nei confronti del deputato sostenendo di essere “fiduciosi, considerato quanto riferitoci, che la vicenda possa essere chiarita in tempi rapidi e senza alcuna ombra“.

Il deputato si dice intenzionato a “rispondere punto su punto e nel merito alle contestazioni giornalistiche, ribadendo la sua assoluta estraneità alle vicende“. L’inchiesta giudiziaria della procura di Latina è aggravata maggiormente da svariate accuse e critiche fuoriuscite a seguito delle indagini. Quello che però al momento pesa di più è proprio l’inchiesta Coop.

L’inchiesta Coop

L’inchiesta vede indagata nello specifico la suocera del deputato, per lei si ipotizza infatti il reato di malversazione. Le accuse riguarderebbero due cooperative pro-migranti della provincia pontina. Si tratterebbe di presunti mancati pagamenti ai dipendenti e contratti irregolari. Insieme con queste accuse ad aggravare il tutto arrivano alcune dichiarazioni di ex dipendenti che parlano di “condizioni di vita inaccettabili“. Tra queste accuse compaiono circa trenta segnalazioni fatte all’Uiltucs di Latina. Pagamenti non avvenuti o quantomeno in ritardo questi i temi al centro delle tesi dei sindacati.

In aggiunta a questo arrivano inoltre i dubbi del direttore della Caritas del comune di San Severo in provincia di Foggia, Andrea Pupilla. Quest’ultimo infatti nutre alcune perplessità sui ricavati di una raccolta fondi pe dei minori in cui lo stesso Soumahoro si sarebbe esposto. Soumahoro avrebbe giustificato la raccolta fondi, che ha raccolto ben 16 mila euro, come aiuto per i bambini del ghetto di San Severo. Pupilla però racconta che “nel ghetto di Torretta Antonacci bambini non ce ne sono“. “Non so se Soumahoro abbia ‘utilizzato’ il ghetto per crearsi una carriera: mi limito a dire che non bisognerebbe servirsi dei poveri, ma servire i poveri. E non strumentalizzare” ammonisce Pupilla.

Soumahoro però si dice fiducioso della situazione definendo alcune accuse come “fango mediatico” che lo riguardano e che non lo “seppelirà“.

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