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sabato, Aprile 27, 2024
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Selen: “Non rifarei il porno, 15 anni di castità dopo aver smesso. Rocco Siffredi mi frustò…”

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Selen, pseudonimo di Luce Caponegro (Roma, 17 dicembre 1966), è un’ex attrice pornografica e attrice cinematografica italiana. Romana, figlia di un industriale petrolifero, si trasferisce con la famiglia a Ravenna, dove comincia a esibirsi in locali per adulti fino a quando, all’età di ventisei anni, gira la sua prima pellicola pornografica. Ormai, però, non lavora più nella pornografia da più di vent’anni.

In un’intervista, concessa al Corriere della Sera , parlando del suo passato nel mondo della pornografia, ha dichiarato: «Scanzonato all’inizio, tutti giovani con gli ormoni a mille. Si è rivelato un mondo dark, scuro, quasi gotico. Era brutto vedere le ragazze dell’Est costrette al sesso estremo sei ore di seguito per un capriccio del regista, con una scena guadagnavano la paga di un anno a Budapest. Lo squallore, la droga… Rocco Siffredi? Era violento». 

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L’intervista a Selen 

L’ex pornoattrice ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Qui si può leggere:

«Non parleremo solo del passato, me lo promette? Perché io sono Selen ma sono anche Luce». E da 24 anni, quando ha lasciato il porno dov’è stata una regina accanto a Moana Pozzi, Selen non c’è più. Premi e film li tiene nel suo garage. Luce è una donna complessa che ha intrecciato gli opposti, la carnalità e la ricerca spirituale. Due mondi che hanno in comune l’energia. «A 15 anni ero una seguace di Sai Baba, il guru indiano, nessuno sapeva chi fosse»

Perché ha smesso con l’hard?
«Perché era cambiato il mio modo di vivere la sessualità, mi era diventato impossibile fare sesso con uno sconosciuto, dovevo rispettare me stessa come donna. Se avessi continuato sarebbe stata solo una gratificazione economica e una scelta auto referenziale. Mi sono resa conto che stava diventando una gabbia che non mi rappresentava più. Sarei diventata la macchietta di me stessa. Dovevo andare oltre. Tutto il mondo dell’hard, produttori, registi, agenti, hanno cercato di trattenermi. Era scappata la gallina dalle uova d’oro. Così hanno assemblato i miei venti film, ne hanno fatto un collage in modo tale che sembra ne abbia girati molti ma molti di più. Quando ho smesso, nel 1999, fu una scelta scomoda, mi sono rimessa in gioco non sapendo se avrei trovato un altro lavoro».

Come fu accolta nel mondo dello spettacolo?
«C’è voluto coraggio perché ero circondata dai pregiudizi. Era come il peccato originale. Si sentivano tutti autorizzati a provarci. Sembrava un pedaggio obbligato. Per anni ho pensato che fosse una pratica rivolta a me, poi è scoppiato lo scandalo Weinstein e il Me Too ha scoperchiato il vaso di Pandora. Quando dieci anni fa (dopo tanti corsi e formazioni) ho aperto il mio centro estetico, alcune donne dicevano, chissà cosa succederà lì dentro. È anche lo scotto della provincia. Ma con tante altre donne ho creato una sorellanza, mi chiamano dottoressa, dopo essermi presa cura degli uomini ho riversato le mie energie sulle donne. Concepisco il lavoro come una missione. Per riuscire ho dovuto sgobbare dieci volte più delle altre donne».

La scelta della pornografia è una macchia indelebile anche per quanto riguarda l’amore vero, i sentimenti?
«Ti lascia un segno come lo può lasciare la velina di Striscia la notizia che quando lascia quel programma verrà sempre chiamata l’ex velina. E così di me dicono l’ex pornostar. Ma io negli ultimi 24 anni ho fatto tante altre cose a teatro e in tv. Tanti uomini in cui credevo mi hanno truffata, ho avuto uomini sbagliati, la mia risposta è che l’universo non mi vuole fidanzata o sposata. Mi vedo come una sacerdotessa che deve dispensare benefici e far star bene gli altri».

I suoi primi passi?
«Appena maggiorenne ho lasciato tutto ciò che avevo, compresi i vestiti. Ho viaggiato, India, Pakistan. Autostop e sacchi a pelo. Ho cominciato a lavorare giovanissima nel mondo dello spettacolo. Tutto è cominciato in un lido di Ravenna, la mia città. In una spiaggia naturista un talent scout mi propose di fare un servizio per Playboy. Mi sono vista bellissima quando non pensavo di esserlo».

Rocco Siffredi ama le donne?
«Non le ama e non le odia: le utilizza. Con lui ho fatto il mio secondo film. La sera prima di girare, dato che eravamo giovani e con gli ormoni a mille, abbiamo fatto l’amore. Non è andata bene, lui dopo aveva delle scene e non voleva stancarsi. La sera a cena, davanti alla troupe ho detto, speriamo che domani andrai meglio. In quel film ero una ricca signora che andava a cavallo, lui era il mio maggiordomo. Gli chiedevo di preparare il bagno al rientro della mia cavalcata, Rocco prese il frustino con cui doveva accarezzarmi e mi diede una frustata così forte che dovettero fermare la scena. Quell’episodio mi traumatizzò. Non ho più voluto lavorare con lui».

Il porno è alimentato da tante ragazze dell’Est Europa.
«Mentre io ho fatto una scelta non dettata dagli aspetti economici, loro erano trattate male, venivano da povertà e miseria, arrivavano come se fossero su tanti furgoni, sul set io avevo l’adrenalina a mille e loro invece prima di fare sesso avevano un atteggiamento menefreghista, masticavano il chewing-gum, si ritoccavano il rossetto, si limavano le unghie. C’era chi con quei soldi si pagava l’università. Ma era come se il loro corpo fosse scollegato dalla mente».

In quale fase è della sua vita?
«Sono in una fase di equilibrio. Dopo quindici anni di castità, in cui ho fatto unicamente la mamma di mio figlio Gabriele che considero il dono più grande ricevuto nella vita, mi sento libera di tornare a fare l’amore, anche se può non nascere dal sentimento ma da un’intesa di simpatia e di intelletto. C’era una componente di esibizionismo nel fare sesso davanti a una cinepresa? Sì, certo, ma ho vissuto di estremi. In realtà sono timida, da quando ho smesso mi concedo pochissimo, non è facile venire a letto con me, ho uomini che mi hanno corteggiata per anni. Ma sono orgogliosa di quello che mi ha detto di recente una donna, e cioè che emano sensualità anche se porto un maglione a collo alto. Quando mi sono riallineata con me stessa, ho deciso che dovevo entrare in una nuova fase della mia vita».

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