Nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato 20 persone in carcere e 5 ai domiciliari particolare rilievo hanno le vicende politiche di Giugliano ed in particolar modo le elezioni del 2020.
Tra gli arrestati l’ex sindaco di Giugliano Antonio Poziello e 4 ex consiglieri comunali (Andrea Guarino, Paolo Liccardo, Pasquale Casoria e Giulio Di Napoli, finito ai domiciliari), oltre ad elementi di spicco del clan Mallardo.
Il clan Mallardo avrebbe, in particolare condizionato, secondo l’ipotesi accusatoria, la campagna elettorale per le elezioni comunali di Giugliano nel settembre 2020 in favore di Poziello, che uscì comunque sconfitto al ballottaggio dall’attuale sindaco Nicola Pirozzi.
Continui, secondo quanto riportato nell’ordinanza, i rapporti tra Poziello e Abbate, ritenuto parte integrante della cosca giuglianese. Abbate, che aveva il telefono sotto intercettazione, ha riferito di una mazzetta di 10mila euro consegnata dal politico al boss Domenico Pirozzi, per il tramite di suo cugino, in cambio del sostegno al secondo turno delle comunali del 2020.
A quelle elezioni, conclusesi con la vittoria al ballottaggio del 4/5 ottobre 2020 di Nicola Pirozzi ai danni di Antonio Poziello, quest’ultimo non riuscì a presentarsi come sindaco uscente in quanto sfiduciato il 7 febbraio precedente.
La sfiducia fu sancita con le firme apposte dinanzi al notaio da 19 consiglieri comunali (Guarino Andrea, Cecere Domenico, Sequino Alfonso, Russo Anna, Aprovitola Francesco, Guarino Luigi, Casoria Pasquale, Migliaccio Raffaele, D’Alterio Diego, Castaldo Adriano, Pirozzi Nicola, Sabatino Mena, Ragosta Rosario, Palma Nicola, Pezzella Salvatore, Basile Vincenzo, Di Gennaro Gennaro, D’ Alterio Giuseppe e Ciccarelli Paolo) che decretarono la fine dell’amministrazione Poziello, che già da qualche settimana sembrava in bilico.
Secondo gli inquirenti, fu un duro colpo anche per il clan Mallardo che in quei mesi avrebbe potuto trovare nuove vantaggi nella gestione amministrativa di un sindaco, ritenuto utile da Andrea Abbate perché non avrebbe più goduto delle agevolazioni che l’ex primo cittadino gli aveva garantito in alcune situazioni di suo interesse personale.
Nei giorni successivi alla sfiducia, lo stesso Abbate, intercettato dai carabinieri del Ros, spiegava ad un suo conoscente di aver avvisato un consigliere comunale di quello che stava per succedere e di avere suggerito a Poziello di dimettersi in modo da evitare la sfiducia e di avere venti giorni di tempo per accontentare i consiglieri, ritirare le dimissioni e ultimare il suo mandato, la cui scadenza naturale era prevista nel mese di maggio.
Abbate Andrea: tiene la testa dura. Non ti sta mai a sentire … perché si è sempre lamentato della gente … ma quello mi ha fatto morire di collera … una cosa che tu dici fino a maggio sono il sindaco di Giugliano e una cosa che… acchiappa le mosche ora! […] Il bello che acchiappai a Omissis… “‘Omissis diglielo che … questo … si sentono queste cose dentro l’aria queste cose dentro l’aria” … e quello pure davanti a lui. .. “ora lo mandiamo a casa. .. ” e lui disse … ”fate quello che volete voi. .. ” e l’hanno mandato a casa! acchiappavamo a te a Omissis … vedete che appartiene a noi.. dicevamo … mantenete fino e maggio che ci sta un impegno … serio … Tutto a posto … non è così? Vuoi mettere che facevi il sindaco fino a maggio ed ora … e poi fammi capire? l’intelligenza la tiene .. perché non si è … perché non si è dimesso? Venti giorni e si sistemava lo stesso la cosa …
Il 15 marzo 2020 Abbate torna a parlare della questione sfiducia con un altro conoscente, tirando in ballo Paolo Liccardo e Andrea Guarino e della loro interlocuzione con il boss Domenico Pirozzi e del tentativo che aveva fatto per far ravvedere Poziello, tramite Omissis.
Abbate: mandai un messaggio a Omissis “senti io nell’aria sento questo ” … e sempre per ”presuntuosità ” … non ha cag*** a nessuno … poi dopo corse ai ripari. . .sempre con Omissis 2″
Abbate: Pigliò dopo due ore … avevano fatto la frittata … Perché non ti sei fidato di
Andrea? “adesso lo mandiamo a casa” … “disse … questi due” … g/ielo
mettevo sul piatto … una cosa che tu sei il sindaco stavi fino a maggio … e
una cosa ecco…
Abbate: “Era diverso … i fatti suoi si li sta facendo lo stesso … quelli gli… sono tutti i suoi … Glielo mettevo sopra al piatto … comunque chi l’ha mandato a casa? … Andrea Guarino … Paolo Liccardo … (breve pausa ndr) … quelli già stavano dialogando con lo zio …” … dici a questo che deve mantenere un impegno fino a maggio a livello di. .. inc … ”
Il 14 aprile 2020 Abbate affrontava l’argomento sfiducia con due conoscenti. Andrea Abbate reiterava le sue critiche a Poziello, il quale, sebbene avvisato tramite Omissis di quanto stava avvenendo, si era rivolto a Omissis 2 per tentare di evitare che i consiglieri dessero le dimissioni.
Abbate spiegava che la sera in cui i consiglieri si erano recati a firmare le dimissioni dal notaio per sfiduciare Poziello, Domenico Pirozzi, chiamato Zio nella conversazione, era stato richiesto di intervenire.
Mimì o’ pesante tuttavia, non conoscendo i motivi della richiesta, ritordò due ore
all’appuntamento e per tale motivo, al suo arrivo, i consiglieri avevano già firmato le dimissioni, ponendo così fine alla sindacatura Poziello
Abbate: “e vi volete muovere! quando questi avevano deciso di andare a firmare …
chiamarono lo zio … quello già ormai. .. però loro andarono e lo zio andò
due ore in ritardo perché si credeva di una cosa non urgente…”
