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domenica, Giugno 16, 2024
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“Siamo stati noi”, le confessioni della banda mascherata di Frattamaggiore

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Hanno confessato di aver fatto parte della banda che sabato ha partecipato alla tragica rapina finita nel sangue a Frattamaggiore nella gioielleria Corcione, durante la quale è morto Raffaele Ottaiano. Dopo la cattura di Luigi Lauro, i carabinieri  hanno arrestato Carmine Pagnano, 30 anni, ferito
all’avambraccio destro da un colpo di pistola, Antonio Topa, 28 anni, e Pietro D’Angelo, 41 anni. I primi due sono del Bronx, il
famigerato rione delle case popolari Iacp di in via Atellana a Caivano e hanno subito ammesso la loro partecipazione al colpo. Il
terzo, quello più anziano, che avrebbe svolto il ruolo di palo, abita a Frattamaggiore. Il palo, invece, Luigi D’Angelo aveva invece provato a far perdere le proprie tracce
allontaandosi nell’Avellinese: tutto inutile.

Era stato riconosciuto dalle immagini di video sorveglianza all’esterno della
gioielleria Corcione. Le accuse sono concorso di tentata rapina aggravata, detenzione e porto di arma clandestina e ricettazione. I tre fermati, sono stati
rinchiusi nel carcere di Poggioreale in attesa dell’udienza di convalida del fermo.
Ieri è stata eseguita l’autopsia sul
corpo di Raffaele Ottaiano dal perito nominato dal pm. Il gioielliere Luigi Corcione è iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo derivante da eccesso di legittima
difesa. Entro 60 giorni i periti consegneranno le relazioni. Nei confronti di D’Angelo i gravi indizi di colpevolezza si ricaverebbero invece dal ritrovamento,avvenuto durante la perquisizione domiciliare, di un giubbino e di un paio di scarpe utilizzate, secondo un video acquisito, proprio nel corso della tentata rapina.

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