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venerdì, Aprile 19, 2024
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Trucidati a Mugnano per essere passati con la Scissione, un sospetto di Di Lauro condannò i due ras

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Un semplice sospetto di Cosimo Di Lauro decretò la condanna a morte di Salvatore Panico ‘o po’ e Raffaele Duro ‘o spirit. Erano in una Smart a Mugnano all’incrocio tra via Quattro Martiri e via De Nicola il 22 gennaio del 2004, quando i killer affiancarono la vettura e spararono a ripetizione: Salvatore Panico, 44 anni, che era alla guida dell’auto, e Raffaele Duro, 49 anni, furono raggiunti da una raffica di colpi esplosi con due pistole. E’ questo uno dei tanti retroscena emersi dall’ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri mattina dagli uomini della squadra mobile di Napoli per quattro omicidi della prima faida, quella che segnò la ‘ribellione’ degli Scissionisti allo strapotere dei Di Lauro.

Fondamentali per ricostruire quel duplice delitto sono state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gennaro Notturno, ex ‘colonnello’ prima della cosca di via Cupa dell’Arco e poi della galassia scissionista. Era il periodo in cui Cesare Pagano e Raffaele Amato era scappati in Spagna e i Di Lauro sospettavano che fossero proprio Duro e Panico a favorire quella latitanza vista la loro vicinanza agli Amato. Secondo Notturno alla ‘spedizione di morte’ parteciparono Arcangelo Abete, Enzo Notturno e i fratelli Fulvio (poi ucciso dagli Scissionisti) ed Antonio Montanino.

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